Tutto passa. Dopo Bontade, Buscetta, Provenzano, Riina, è passato anche lui, Matteo Messina Denaro. Accompagnato dalle maledizioni di tanta gente, consumato dal cancro, se n’è andato in questo fresco inizio d’autunno, l’ultimo mafioso vecchio stile.
Chi frequenta Piazza Duomo alle prime ore del mattino si sarà imbattuto più di qualche volta in una visione che da un lato turba, inquieta, interroga la coscienza, mette in crisi; dall’altro rivela la percezione che spesso i poveri hanno della Chiesa e anche di una “gerarchia” semplice quanto paterna e fraterna.
La notizia rimbalzata sulle pagine dei principali media del Paese, “Chiese sempre più vuote, solo 1 su 5 va a messa in Italia”, merita sicuramente un approfondimento.
Il recente anniversario del Codice di Camaldoli (luglio 1943) ha riportato all’attualità il tema del rapporto tra cattolici e politica.
Fra le tante notizie e servizi giornalistici quotidiani di Portalecce, non è passata inosservata, almeno al sottoscritto, l’intervista che don Emanuele Tramacere, vicedirettore dell’Ufficio comunicazioni della nostra diocesi ha realizzato il 14 luglio scorso a un sacerdote ucraino Padre Roman Ostrovsky, vicerettore del seminario maggiore di Kiev.