Le prime parole del pontificato di Papa Francesco, pronunciate dalla loggia di San Pietro la sera del 13 marzo 2013 subito dopo l’elezione, furono: “E adesso, incominciamo questo cammino: vescovo e popolo. Questo cammino della Chiesa di Roma, che è quella che presiede nella carità tutte le Chiese. Un cammino di fratellanza, di amore, di fiducia tra noi”.
C’è chi ha scritto che la seconda Assemblea sinodale delle Chiese in Italia è stata una bella pagina ecclesiale.
Da un suggestivo auspicio - “Perché la gioia sia piena” - a una narrazione (per lo più giornalistica) carica di contrapposizioni, clamore e sensazionalismo.
Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio comunicazioni Cei, respinge l’idea di “bocciatura” del documento: "L’Assemblea sinodale è stata un’esperienza viva di ascolto e discernimento". Il rinvio di maggio è segno di maturità e comunione ecclesiale.
Com’è noto, il documento finale della seconda Assemblea sinodale delle Chiese in Italia verrà votato il 25 ottobre, in occasione del Giubileo delle équipe sinodali e degli Organismi di partecipazione.
Sono tornati felici per essere stati protagonisti di un evento pentecostale durante il quale lo Spirito si è servito di vescovi, sacerdoti, religiosi e laici per immaginare, progettare e costruire - in un ascolto-dialogo libero e fecondo e nella comunione sinodale - il volto nuovo della Chiesa italiana che verrà.