Un Lecce dai due volti, troppo brutto nel primo tempo e molto meglio nella ripresa. Il 2-1 finale per il Genoa è forse ingiusto, ma non si può regalare un tempo a nessuno.
Nei primi 45 minuti si è vista una squadra imprecisa in fase di costruzione, una difesa tagliata a fette dagli inserimenti di Miretti e ammaliata dalle giocate di Malinovskyi e una impostazione offensiva carente negli esterni, scarsa nella qualità e incapace di fare le giuste scelte nelle poche chance avute. Mai avevamo visto tanti palloni lanciati in avanti senza criterio, l'assenza di coraggio nel gestire il possesso e un centrocampo troppo molle. Così, all'intervallo, la Nord si fa sentire criticando la squadra. Nella ripresa il Lecce è un'altra squadra, grintosa, vogliosa, capace di serrare le fila e dare geometrie al centrocampo. Finalmente i cambi sono stati tempestivi. Mister Giampaolo confermava la squadra che tanto bene aveva fatto nel primo tempo contro il Milan. Quindi Gaby Jean e Baschirotto difensori centrali, Gallo e Guilbert gli esterni e in attacco Krstovic è schierato insieme a Pierotti a destra e a Morente a sinistra.
Il Genoa di Vieira (4-2-3-1) immetteva, invece, Malinovskyi, Zanoli e Miretti sulla trequarti a supporto di Pinamonti, unica punta. Veniamo alla cronaca della gara. Al 3' Berisha tira da fuori area ma il suo destro termina sul fondo. Il Lecce cerca di pungere, ma il Genoa è insidioso nelle transizioni. Anche sui calci da fermo, i liguri sono pericolosi, così al 9' il primo corner di Aaron Martin crea apprensione per una scivolata di Coulibaly. Ora i giallorossi sono rintanati in difesa e sul recupero del pallone vanno subito in profondità, con lanci lunghi. Al 13' il cross di Guilbert è perfetto per Krstovic, che non ci arriva di un soffio. Un minuto dopo lo stesso francese crossa per Berisha, il cui tiro è troppo a lato. Ora il Lecce punge, in contropiede. Nel momento favorevole, proprio al 15', Miretti si trova solo in area e realizza un gran gol in mezza rovesciata, su cross di Malinovskyi, lasciato inspiegabilmente libero di inventare. Allora i giallorossi si allungano nel tentativo di riprendere subito la gara. Gli esterni offensivi sono bloccati, centralmente non si passa e Berisha sembra in difficoltà. Allora Guilbert prova a venire dentro il campo per dare superiorità numerica al centrocampo salentino. Al 25' Miretti va vicino al raddoppio, rientrando su Pierotti e calciando sul secondo palo dal limite. Un minuto dopo, Helgason ha una grande chance, ma sbaglia il controllo e sfuma l'occasione. Il Genoa copre tutti gli spazi ed è compatto. Il Lecce è lento e si affida ai lanci di Baschirotto e Falcone. Al 38' Helgason calcia fortissimo di destro da punizione, ma abbatte Pinamonti.
I giallorossi non riescono a creare pericoli offensivi e sono tecnicamente imprecisi. Nel recupero, incredibilmente, ancora Malinovskyi e Miretti confezionano il 2-0. Sarà poi il vol decisivo. Cosi sfila il primo tempo, fra tanti duelli e poca qualità per i giallorossi, tramortiti dal Genoa.
Nella ripresa Giampaolo cambia subito gli esterni, inserendo Konan Ndri e Karlsson al posto di Pierotti e Morente. Il Genoa sembra giocare come il gatto con il topo e le costruzioni offensive dei salentini sono lente e prevedibili. Ma questa volta Giampaolo è veloce nel leggere la gara. Così al 55' il Lecce inserisce Kaba e Danilo Veiga al posto di Guilbert e Coulibaly. Al 59' Zanoli serve Miretti sempre solo in area di rigore, ma il centrocampista spreca. Al 67' si riapre la gara. Sul tiro di Danilo Veiga un difensore genoano, Maturro, colpisce di mano ed è rigore per il Lecce. Lo assegna Maresca, grazie al richiamo del Var. Krstovic sul punto di battuta dimezza le distanze. Allora Vieira, allenatore del Genoa, per raffreddare la gara, prima protesta con Maresca e poi cambia. Il Lecce tira in porta con Karlsson, ma Leali si fa trovare pronto. I padroni di casa perdono tempo e i giallorossi si spazientiscono non riuscendo più a essere pericolosi. I 5 minuti di recupero sono inutili e il Lecce incassa la quarta sconfitta consecutiva.
Non si può più fallire. Dopo la sconfitta in rimonta subita contro il Milan, il Lecce di Giampaolo affronta al Ferraris, in questa ventinovesima giornata di serie A, il Genoa di Vieira.
Una gara che potrebbe essere uno snodo fondamentale per la corsa salvezza. A dieci giornate dalla fine del campionato il Lecce vola a Genova, con l’obiettivo di resettare l’incredibile sconfitta interna contro il Milan, rimpinguare il tesoretto della propria classifica, e mantenersi a distanza di sicurezza dal terzultimo posto.
Un match incredibile, un Lecce bello fino al gol del Milan, ma poi ingenuo e molle. Questa volta non sono mancati i gol, bensì la fase difensiva, incapace di contenere Leao che ha svoltato la gara.
È ora di ritrovare grinta, orgoglio e voglia di vincere. Bisogna tornare a lottare su ogni pallone per puntare ad un risultato positivo per questa ventottesima giornata di serie A in cui il Lecce di Giampaolo affronterà, al Via del Mare, il Milan di Conceicao.
Marco Giampaolo tira un sospiro di sollievo. Ala viglia della delicata gara interna contro il Milan potrà contare numericamente su tutti gli effettivi della rosa, con esclusione del solo Marchwinski ai box sino a fine campionato, anche se dovrà valutare la condizione dei singoli sulla base delle risultanze avute nel lavoro settimanale.