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Nel Salento il santo protegge dall’epilessia, popolarmente indicata come lu male te Santu Tunatu, il male di San Donato.

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L’anticipazione dei festeggiamenti in onore della Madonna avvenuta nel mese di maggio con la dedicazione di un intero mese registra una concentrazione di eventi in suo onore nei mesi di agosto e settembre quando è invocata con innumerevoli titoli.

 

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Il suo patronato scaturisce dalla storia ben nota della santa che, sposata da vent’anni a Gioacchino, non riusciva a dargli un figlio; è invocata per una buona morte perché le furono risparmiati gli spasmi dell’agonia, certamente per essere stata beneficiata da Cristo, suo nipote.

 

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 A Lecce, come nel Salento, il nome della Matalena, Maddalena, ricorreva sovente in una circostanza.

 

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La terza domenica di luglio a Novoli si festeggia la Madonna di Costantinopoli o dell’Odegitria, divenuta Santa Maria de Novis o de Nubis o Nove, popolarmente la Madonna te la Noa, quest'anno in coincidenza con la festa della Madonna del Monte Carmelo o del Carmine.

 

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Il suo culto di San Vito, benché fondato su fatti leggendari, si diffuse a partire dal V secolo, ma la devozione nei suoi confronti è divenuta intensa dal Medioevo, soprattutto da parte di chi era affetto di “còrea” (termine in verità coniato verso la metà del XVII secolo).

 

 

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