Non è facile ricostruire la giornata di Natale di qualche decennio fa e sapere, per esempio, come si trascorreva il tempo in casa o quali pietanze costituivano il pranzo al quale oggi si dà particolare rilievo.
Era un giorno di rigoroso digiuno perché, come recita un antico proverbio, ci nu fasce lu desciunu te Natale o ca e’ turchiu o ca e’ cane…o nu tene mancu pane, chi non fa il digiuno a Natale o è turco (non credente) o è cane…o non ha nemmeno pane.
In una società industrializzata e laicizzata si è perduto l’aspetto del ‘sacro’, il legame che univa l’uomo della terra alla divinità.
Attorno all’evento religioso del Natale si dipanano devozione e tradizione che si manifestano nell’allestimento del presepe.
La consuetudine di allestire il presepe nel Salento ha radici secolari. Ogni anno si ripete con immutata devozione la scenografia che consente di raffigurare la Natività all’interno di un’ambientazione tipicamente rurale.
Domani 21 dicembre, alle 19, presso la chiesa di San Francesco da Paola in Lecce, si svolgerà, per il quarto anno, una celebrazione organizzata dall'associazione “Anna e Valter”, per ricordare don Giovanni Sammarco, storico parroco per mezzo secolo (l’attuale rettoria era ancora parrocchia), deceduto nell’ottobre del 2015 dopo quasi 70 anni di sacerdozio.