Siamo alla vigilia dell’apertura di un nuovo anno scolastico, dopo quello appena trascorso, irripetibile e non certo nostalgicamente auspicabile.
Superata, almeno sembra, la fase 1 della terribile pandemia di Covid 19, restano sul campo una serie di problemi, vecchi e nuovi.
Ora che si comincia a parlare di “Fase 2” dell’epidemia di corona virus, si sente dire, sempre più spesso, “torneremo alla normalità”. Si disquisisce sul quando, ma mai si riflette sul come.
In queste settimane di segregazione forzata, stiamo assistendo ad un rapido cambiamento di consolidate abitudini.
Chi l’avrebbe mai detto che sarebbe stato necessaria la “pandemia” virale per far scoprire a molti giovani il piacere della lettura e farlo riscoprire anche ai meno giovani.
La diffusione dell’epidemia provocata dal Coronavirus, iniziata in Cina e diffusasi anche al di fuori di quel Paese, ha messo in evidenza una serie di strani comportamenti da parte dei cittadini.