Esperienza missionaria in Madagascar di mons. Michele Seccia, arcivescovo di Lecce, tra coinvolgenti emozioni ecclesiali, impegno sociale, orizzonti aperti al mondo sullo sfondo di una natura inedita.
Una festa di Chiesa per l’arcivescovo Michele in una cattedrale gremita per l’imposizione del pallio per le mani del Nunzio apostolico mons. Emil Paul Tscherrig, inviato a Lecce da Papa Francesco per compiere questo segno che prima che di autorità è di servizio.
Con il rito dell’imposizione del sacro pallio da parte del Nunzio apostolico in Italia, mons. Emil Paul Tscherrig, l’arcivescovo Michele Seccia entra nel novero dei metropoliti della Chiesa di Lecce.
“Il mio è un invito alla preghiera non solo per le responsabilità cui il Signore mi chiama ogni giorno come pastore della diocesi ma, soprattutto, perché il gesto dell’imposizione del pallio dal parte del Nunzio Apostolico, segni un ulteriore ed efficace passo in avanti nel cammino verso la comunione ecclesiale, certo come Papa Francesco, che la Chiesa non è un’organizzazione burocratica ma una grande storia d’amore”.
“Tradizionalmente il 29 giugno, solennità dei Santi Pietro e Paolo, il Sommo Pontefice, procedeva all’imposizione del pallio agli arcivescovi metropoliti (a capo di una metropolia o provincia ecclesiastica con diocesi suffraganee)
L’abbraccio di tre comunità ecclesiali riunite intorno al medesimo santo. È questa l’icona di quanto avvenuto nella sala conferenze dell’Episcopio leccese allorquando mons. Seccia ha accolto mons. Giuseppe Favale, vescovo di Conversano-Monopoli, e mons. Želimir Puljić, arcivescovo di Zara.