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La cripta è il gioiello nascosto della cattedrale di Lecce; si sviluppa per quasi tutta l’intera superficie della chiesa, anche se buona parte degli ambienti non è stata ancora portata alla luce.

 

 

Dedicata a Santa Maria della Scala, fu ricostruita agli inizi del XVI secolo, su un preesistente impianto medievale del XII-XIII secolo; dovette servire come luogo di preghiera, nascosto e silenzioso com’era e, attraverso la bellezza architettonica, l’atmosfera di pace ed il calore della pietra, aiutava l’orante nella contemplazione di Dio.

Le volte a crociera poggiano su ben 94 colonne monolitiche ornate da splendidi fregi e capitelli che recano figure di sirene, draghi, angeli, aquile, canestri di frutta e fiori tutti diversi tra loro e che rendono la cripta un gioiello unico di eleganza artistica.

Da notare sono i capitelli adiacenti all’altare maggiore, con allusioni eucaristiche, ed i capitelli all’estremità dell’ala destra del transetto: uno raffigurante il campanile della Cattedrale del 1230 e l’altro recante scolpita la lupa con il leccio, stemma tradizionale della città.

Di particolare pregio sono le tele dei due altari del transetto di sinistra, la Madonna dei Vergognati e Sant’Irene, antica patrona di Lecce, e quelle dei due altari del transetto di destra, la Visitazione di Maria a Santa Elisabetta e l’affresco con Maria e San Giovanni sotto la Croce.

Infine, due cappelle ospitano le statue in pietra leccese raffiguranti la Vergine Addolorata e la Maddalena.

Oltre che per le preghiere, le cripte venivano usate come sepolcreti riservati ai chierici e alle famiglie nobili della città.

La nostra fu utilizzata per entrambe le necessità, come oratorio e luogo di spiritualità e come luogo di sepoltura.

I lavori conclusi nell’aprile del 2017 hanno interessato il rifacimento della pavimentazione maiolicata risalente alla prima metà del 1800 ed il ripristino del sottofondo soggetto all’umidità.

Durante i lavori sono emersi i sepolcreti ed i pozzetti di calata in cui i defunti venivano disposti distesi sul lato, su assi di legno e lì lasciati a decomporsi prima di essere spostati in ossari, ora visibili.

L’ambiente più suggestivo riportato alla luce è la galleria che, partendo dall’ingresso della cripta, si estende per alcune decine di metri percorrendo in parallelo tutta la navata centrale della cattedrale superiore.

 

 

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