Si chiude domani 21 giugno presso l’Hotel “Leone di Messapia” alle porte di Cavallino, il IX Congresso Nazionale organizzato da Italian Lymphoedema Framework (costola dell’Ilf (International lymphoedema framework) sul tema “Focus su linfedema e lipedema, dalle origini agli sviluppi futuri”.
L’evento riunisce medici, pazienti e rappresentanti di associazioni, con l'obiettivo di approfondire le conoscenze sul linfedema, un disturbo del drenaggio linfatico che provoca un gonfiore intenso e doloroso, comunemente nelle braccia o nelle gambe e il lipedema, un disturbo dovuto alla distribuzione del grasso che si verifica quasi esclusivamente nelle donne. A tal proposito sono state presentate innovazioni diagnostiche-terapeutiche e dibattuti temi legali e assistenziali a sostegno dei pazienti.
Il congresso (LEGGI IL PROGRAMMA) è presieduto da Manuela Sciuscio, fisiatra esperta in linfologia, direttrice dell’U.O.C. di medicina riabilitativa dell’ospedale “Card. G. Panico” di Tricase, coordinatrice nazionale della sezione di studio tematica “Edema” della Simfer (Società italiana di medicina fisica e riabilitazione) che, insieme al dott. Sandro Michelini, presidente dell’Italf, conduce i lavori congressuali: tavole rotonde, letture magistrali, sessioni dedicate che avranno come fil rouge gli aspetti etiopatogenetici, clinici, diagnostici e terapeutici dei linfedemi e del lipedema.
Le stesse tavole rotonde mirano a presentare alcuni dei problemi che quotidianamente gli operatori sanitari debbono affrontare nella presa in carico del paziente cronico, problemi essi sia di natura clinica, sia meramente assistenziale, in alcuni casi con risposte a faq di interesse comune con importante ed utile risvolto pratico. Di grande coinvolgimento anche la trattazione del linfedema primario, inserito con Decreto dal 2017 tra le malattie rare per cui si è resa necessaria un’organizzazione territoriale, ancora non completa in alcune realtà regionali, che possa rispondere a tutte le esigenze che la malattia stessa comporta.
«Sono onorata e al contempo sento il carico della responsabilità che mi è stata affidata nell’organizzare, per la prima volta a Lecce, il congresso nazionale - ha dichiarato la dott.ssa Sciuscio alla vigilia dell’evento congressuale -. Per anni siamo stati abituati a definire “elefantiasi” un paio di gambe gonfie e a guardare ad un arto superiore voluminoso come esito di un intervento chirurgico demolitivo per tumore mammario senza pensare che le caratteristiche fisiopatologiche che sottendono l’una e l’altra manifestazione clinica potessero essere correlabili e per certi versi simili. Così, una patologia negletta fino a qualche decennio fa ed oggi invece finemente attenzionata, irrompe nel mondo scientifico e prende il nome di linfedema. La disabilità conseguente a linfedema è considerata una disabilità complessa e pertanto da gestire in setting assistenziali articolati, con professionisti formati e dedicati, con una presa in carico multidisciplinare e multidimensionale. Negli ultimi anni si è assistito ad un crescente interesse non solo nei confronti del sistema linfatico ma anche del tessuto adiposo, pertanto linfedema e lipedema sono al centro di numerosi dibattiti interprofessionali e sono oggetto di disquisizione a livello ministeriale».