Il 17 settembre si celebra ogni anno la memoria delle stimmate di San Francesco d’Assisi. Nella storia della chiesa il Poverello di Assisi è il primo cristiano ad essere segnato dalle impronte della passione del Signore nel suo corpo.
Una città intera si è stretta intorno a papà Ennio, a mamma Pinuccia, al fratello e alla sorella e al marito Stefano per esprimere solidarietà, conforto e affettuosa preghiera di suffragio per Annamaria, volata in cielo per un brutto male a soli 38 anni.
Per quanto una persona provi a prepararsi ad affrontare il momento della morte, certamente, non sarà mai pronto.
Il culto e la devozione che non conoscono ostacoli. Venerato ed amato, Sant’Oronzo, patrono di Campi Salentina. Che nonostante le limitazioni dovute alla pandemia da Coronavirus, rimane per i campioti, fonte inesauribile di conforto, aiuto nelle difficoltà, baluardo incrollabile contro ogni deriva.
Con tutta probabilità la stesura del libro era un pretesto. Una scusa per raccontare la storia di se stesso. Di un uomo, forse ancor prima che di un sacerdote. Con le sue paure, le sue incertezza, i dubbi. Ma un uomo di grande coraggio, e di grande fede, che è divenuto sacerdote e poi missionario. O un uomo che è stato sempre missionario e poi è divenuto sacerdote.
L’opera evangelizzatrice dei cappuccini di Puglia in Zambezia a partire dalla metà del secolo scorso e fino a pochi anni fa.È questo il tema centrale del nuovo libro del cappuccino PadreFrancesco Monticchio, dal titolo “70 anni in Mozambico per la liberazione dell’uomo”, che verrà presentato stasera, alle 19.30, a Campi Salentina nei giardini di casa “Calabrese-Prato”.