Per trovare un parallelo con quanto vissuto dalla Chiesa locale nella giornata del 26 agosto bisognerebbe scavare nel passato e tornare indietro almeno al 1968 quando, durante l'episcopato di mons. Francesco Minerva, si celebrarono i millenovecento anni del martirio di Sant'Oronzo.
Il programma della prima festa leccese, organizzata in onore dei santi patroni Oronzo, Giusto e Fortunato, e quelli proposti nei secoli successivi costituiscono in larga parte un’evidente replica delle motivazioni e delle attività.
Il momento è finalmente giunto. Una potente via di grazia e di comunione con il cielo è stata schiusa. Nella serata di ieri, mons. Michele Seccia, recatosi in pellegrinaggio al santuario di Sant'Oronzo fuori le mura, ha aperto la prima porta santa dell'anno giubilare.
Oggi è festa per la Chiesa di Lecce che celebra la solennità dei santi patroni Oronzo Fortunato e Giusto. È giorno di festa destinato ad entrare nella storia: si apre, infatti, stasera, nel ricordo dei duemila anni della nascita del primo vescovo di Lecce, il Giubileo Oronziano.
Alla vigilia dell’Anno Santo Oronziano non poteva mancare la tradizionale tappa allo storico santuario di Sant’Oronzo fuori le mura, il primo significativo luogo del Giubileo, come ha tenuto subito a specificare l’arcivescovo Michele Seccia durante la celebrazione eucaristica a cui hanno preso parte sentitamente numerosi fedeli ieri mattina.
Ci siamo ormai. Domani sera, da Piazza Duomo, all’inizio del solenne pontificale in onore dei santi patroni Oronzo Giusto e Fortunato, dopo la lettura del Decreto d’indizione e l’apertura della Porta Santa (il portone di bronzo) della cattedrale, l’arcivescovo Michele Seccia darà avvio al Giubileo Oronziano di Lecce.