Ippazio Antonio Bortone (Ruffano 1844 - Lecce 1938) fu molto precoce e furono le sue notevoli capacità ad impedire che seguisse le orme del padre, che era fabbro.
Non si può pensare di visitare una città tanto bella quanto antica, ed intrisa di tradizioni, come Lecce, senza cercarne le varie porte di accesso.
“Fu autore soprattutto di quelle piccole figure e di quei gruppetti deliziosi, riproducenti quasi tutti costumi napoletani che avevano una caratteristica speciale: erano riconosciuti anche da lontano senza bisogno di dare uno sguardo alla firma”.
Il viaggiatore che decide di inoltrarsi nel profondo del nostro Sud continentale percorrendo le strade di Puglia rimane ammirato e stupito in particolare dalla mutevole evoluzione dei colori.
Ciò che solitamente affascina visitatori e turisti sono da sempre le strette strade, gli antichi vicoli, che come labirinto si disperdono nelle città.
Il barocco leccese, diffusosi nella provincia e divenuto in breve lo stile di una intera regione, il Salento, è l’espressione visiva e tangibile di un fenomeno complesso manifestatosi in un arco di tempo incredibilmente lungo, quasi tre secoli, e favorito nel suo articolato sviluppo tanto dall’ambiente in cui si inquadrava quanto, tecnicamente, dalla qualità stessa della pietra locale impiegata, la tenera e compatta “pietra leccese” dai toni caldi e dorati.