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Un pensiero preannunciato e inatteso: preannunciato perché frutto della preghiera e di un cuore paterno che ama e accompagna i suoi sacerdoti e che ad essi aveva parlato in tono affettuoso nella meditazione del giovedì santo (1° aprile, giornata sacerdotale ndr); inatteso perché nessuno immaginava potesse essere il dono dell’arcivescovo Michele Seccia ad ogni presbitero al termine della messa crismale di ieri sera.

 

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Correre, vedere e credere sono la declinazione discepolare della Pasqua.

 

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Notte di luce e di trionfo, notte che segna la vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte.

 

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“L’agnello immolato ha riconciliato noi peccatori con il Padre. Ecco la speranza della Pasqua”.

 

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Venerdì Santo, giornata di contemplazione del mistero della croce, evento per eccellenza con cui Cristo Gesù ha amato i suoi fino alla fine.

 

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In un clima sobrio e solenne al contempo, l’arcivescovo Michele Seccia ha dato inizio ai riti del triduo pasquale con la celebrazione della Missa in Coena Domini presieduta nella chiesa cattedrale e trasmessa in diretta da Portalecce e Telesalento (RIVEDI).

 

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Mi curo di te, la sanità nel Salento. Radio Portalecce