Hanno fatto scalpore, in questi giorni, alcuni dati statistici riguardanti la riduzione della natalità.
La notizia della docente che fa bendare l’allievo durante l’interrogazione in dad non riferisce qualcosa di nuovo.
Hanno fatto molta fatica i discepoli a convincere gli altri che Gesù fosse risorto: Maria di Magdala, Maria di Giacomo, Salòme, Giovanna, Pietro, Giovanni non hanno ricevuto credito immediato.
“La fede va trasmessa in dialetto”, ha rilevato Papa Francesco parlando di rinnovamento, catechesi e prospettive sinodali due mesi fa. Indicando le relazioni di prossimità come requisito fondamentale per un efficace annuncio cristiano che comunica, innanzi tutto con il linguaggio del cuore, la testimonianza della propria esperienza di fede e la proposta della salvezza cristiana nella società contemporanea.
Il 31 marzo di un anno fa cucinavo dolci e giravo videodiari per cercare di ridere e far ridere in una situazione in cui, probabilmente, la disperazione era dietro l’angolo.
Leggo i 15 Salmi delle salite. Con le loro sillabe di origine i pellegrini salivano per la Pasqua a Gerusalemme. “Alzerò gli occhi verso le alture da dove verrà il mio soccorso”.