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“Ecco mia madre e i miei fratelli!  Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre”. Mi sembrano queste le parole più adatte per descrivere la relazione di amicizia e di condivisione che nel corso degli anni è nata tra me e don Vito.

 

 

Non ci sono rapporti di sangue, ma la storia delle nostre rispettive famiglie si è intrecciata allorquando una mia zia ha avuto come madrina per la cresima la mamma di don Vito. Da quel momento, estendendo il titolo a tutti i componenti della famiglia, ci siamo sempre riconosciuti e chiamati, compari.

Tuttavia, nonostante questo legame familiare, è proprio nelle esperienze di servizio ministeriale mio e di don Vito che ci ha collocati in ascolto costante della volontà di Dio da scorgersi nella Parola, abbiamo avuto modo di approfondire la nostra familiarità e amicizia.

Fatte le debite proporzioni, quanto Sant’Agostino, commentando questo brano del Vangelo, ebbe a dire in merito alla nuova relazione che Maria ha dovuto imparare nei confronti del figlio suo Gesù, posso dirlo nella relazione tra me e don Vito! 

Nel suo trattato “Sulla verginità” Sant’Agostino scrive: “Maria è più felice di ricevere la fede di Cristo che di concepire la carne di Cristo”. Non sono i legami di sangue che aprono alla comprensione e alla comunione profonda con il Figlio di Dio e fondano l’appartenenza alla sua famiglia che è la Chiesa. Ciò che è determinante e discriminante è la decisione di farsi suoi discepoli, è l’obbedienza alla sua Parola che ci introduce al regno del Padre.

Nelle esperienze vissute insieme, in seminario minore prima e, attualmente, nel consiglio episcopale, abbiamo avuto modo di imparare insieme l’arte di riconoscere la volontà di Dio nel discernimento per le nostre persone e per le persone a noi affidate. Di questo dono ringrazio immensamente il Signore in questo momento nel quale rendiamo a lui lode per il 25º di sacerdozio di don Vito. Il mio augurio è che nel sacerdozio di don Vito, il pastore supremo, Cristo Signore, sia operante e vivificante nella nostra Chiesa e nella Chiesa intera. 

 

 

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