Con la celebrazione eucaristica presieduta da mons. Angelo Panzetta, arcivescovo coadiutore dell’arcidiocesi di Lecce, si è concluso ieri pomeriggio un altro anno pastorale della Scuola diocesana di formazione teologica (Sdft), presso la cappella del Centro mediterraneo di pastorale e cultura “Giovanni Paolo II” in Castromediano.
Hanno concelebrato don Piero Quarta, direttore della scuola diocesana, don Antonio Sozzo, don Egidio Buttazzo, Padre Carmine Madalese, Padre Giambattista Moroni, hanno assistito il presule i diaconi Vinicio Russo e Marco Maggioni.
Questi mesi di lezioni sono passati in un soffio. I corsisti, si sono incontrati per la prima volta in aula a ottobre provenienti da città e paesi diverse, da Lecce, da Squinzano e Trepuzzi, da Carmiano a Melendugno, da San Cesario a Vernole, tanto per citarne alcune, e pian piano si è cominciato a prendere conoscenza in punta di piedi e a scambiarsi dispense e approfondimenti. E senza quasi accorgersene, si sono scoperti affezionati, tanto più sorprendentemente perché, a dire la verità, forse non avevano nessuna aspettativa di costruire amicizie e relazioni.
Don Piero Quarta, direttore della Sdft, nell’indirizzo di saluto al vescovo ha affermato che “Tutti voi, che benedite il Signore per il dono di questa Scuola diocesana, fatela conoscere e incoraggiate, in modo particolare quei giovani, che manifestano di avere fame di un pensare cristiano e un sapere teologico”. “Papa Francesco di venerata memoria nella Evangelii Gaudium sosteneva che ‘la nuova evangelizzazione implica un nuovo protagonismo di ciascun battezzato. Questa convinzione si trasforma in un appello diretto ad ogni cristiano, perché nessuno rinunci al proprio impegno di evangelizzazione’ (EG 120)”.
Nel pronunciare la sua omelia, nella festività di Santa Caterina da Siena, il presule ha ringraziato quanti hanno concluso sia il ciclo annuale e sia il compimento dell’intero triennio del percorso formativo offerto dalla Sdft, soffermandosi sulla Parola che la liturgia ha proposto. domandandosi “Nella Parola di oggi ci sono delle indicazioni, non tanto di azioni ma quanto di atteggiamenti, perché gli atteggiamenti sono più importanti delle azioni in quanto generano azioni nella nostra vita”.
“La Parola di Dio - ha concluso Panzetta - ha offerto diversi input per portare a compimento questo tempo che avete vissuto, i passi ulteriori che il Signore ha in mente per ciascuno di voi. Io sono certo che il Signore, dopo avervi consegnato la grazia di questa formazione, vi dirà anche dove spenderla. Per cui, con orecchio aperto chiedetevi, soprattutto chi ha terminato, nella prospettiva del discernimento: ‘Signore adesso che vuoi da me? Dove vuoi che io impegni la grazia di questa formazione che tu per amore che hai per me, mi hai donato?’. Quando noi chiediamo cose così, Dio ci dà indicazioni preziose per la nostra vita”.
Non è mancato da parte dei corsisti del terzo anno, il saluto di ringraziamento al vescovo, a don Piero e a tutti i docenti che si sono alternati nella scuola. “Per noi corsisti del Terzo anno - ha dichiarato Tonio Rollo, facendosi portavoce del gruppo classe - si conclude oggi un intenso e proficuo tempo di grazia e sapienza, vissuto con gioia, partecipazione e condivisione. Grazie alla Scuola di formazione teologica diocesana abbiamo potuto vivere intensamente questo percorso, aggiungendo sempre un nuovo tassello, un piccolo dono, che è servito e servirà a renderci quanto più possibile testimoni, evangelizzatori e comunicatori credenti e credibili. Un grazie di cuore a tutti i docenti che negli anni ci hanno accompagnati in questo percorso, le vostre competenze, la cura e soprattutto la dolcezza con cui vi siete posti nei nostri confronti ci hanno senza alcun dubbio aiutati a comprendere e apprendere al meglio i vostri insegnamenti. Un grazie a chi ha guidato il percorso laboratoriale di questo terzo anno, è stato straordinariamente affascinante”.
“Un grazie affettuoso - ha concluso - a Stefano Belfiore, con tanta dedizione e cura ci hai sostenuto: il tuo impegno non è stato solo quello di prendere la nostra presenza, tu ci hai fatti sentire partecipi; grazie al tuo puntuale servizio e alla tua gioia, ci siamo sentiti sempre a casa. Un ultimo grazie sentito e corale vorremmo rivolgerlo al nostro caro e insostituibile don Pietro Quarta, può sembrare banale, ma questa Scuola, senza la tua puntuale cura, senza la tua carismatica presenza non sarebbe così performante”.
Grazie a questa opportunità messa a disposizione dalla Sdft, giungerà presto una proposta formativa concreta per il nuovo anno pastorale, che, seppur ancorata nelle sue radici, sarà anche profondamente rinnovato nelle sue fondamenta. La base solida di confronto e di discussione che è stata costruita in questi anni con i docenti, sarà fruttuosa e consentirà di dare le linee non solo per prossimo anno pastorale, ma anche per gli anni a venire. E come incalzò San Giovanni Paolo II durante una sua omelia: “Cristo ha bisogno di operai pronti a lavorare nella sua vigna. Giovani cattolici del mondo, non deludetelo. Nelle vostre mani, portate la Croce di Cristo. Sulle vostre labbra le parole di Vita. Nei vostri cuori la garanzia salvifica del Signore”.
Photogallery di Arturo Caprioli.