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Grande festa, fede, preghiera e devozione, hanno caratterizzato la comunità di Torchiarolo nei giorni delle solenni Quarantore eucaristiche.

 

 

 

L'addobbo e l’allestimento dell’altare hanno preso spunto dal Sinodo ‘dal basso’, con un terreno ai piedi dell'altare da cui fuoriuscivano tante primule colorate in riferimento al popolo e alle sue diversità, i diversi membri dell'unico corpo, come ricorda San Paolo, che tendono a Lui e vivono in funzione della Luce e del nutrimento quotidiano, l'Eucarestia. Nelle tre giornate si è riflettuto sulle tre parole chiave dettate da Papa Francesco: "comunione, partecipazione e missione" ed in particolare nell'"adoro il lunedì - veglia per la Pace", con tre momenti ben scanditi, che hanno visto partire dall'ostensorio tanti fili colorati destinati a congiungersi con i fedeli, creando una rete di costruttori di pace.

Le Quarantore sono iniziate con la messa del mattino di domenica scorsa, presieduta dal viceparroco don Antonio De Nanni, nella quale è stata esposta alla pubblica venerazione la croce che tornerà sulla facciata della chiesa madre, donata dall'Avis e dall'Icm di Torchiarolo.

Come da tradizione, i giorni di adorazione sono conclusi con il canto del Te Deum e la benedizione al paese, da parte del parroco don Gaetano Tornese.

Una benedizione eucaristica è stata impartita verso nord-est, verso l'Ucraina, per chiedere il dono della pace, della salute e della serenità che viene dal Signore.

A seguire, l'apertura del tempo di Quaresima, con la solenne liturgia penitenziale del fuoco, prodotto dalla combustione dei rametti d'ulivo benedetti lo scorso anno.

Contemporaneamente, presso la sede comunale, è avvenuta la raccolta di beni destinati al popolo ucraino.

 

 

 

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