La sera del Martedì Santo, nella matrice di Lequile, in preparazione alla Pasqua, si è svolta una Penitenziale pensata per giovani e adulti dell'Azione cattolica parrocchiale, ma anche per qualsiasi fedele, che ha voluto partecipare, desideroso di riflettere sulla Passione di Gesù.
L'incontro è stato guidato da Giuseppe Fiorentino, pneumologo presso il “Vito Fazzi” di Lecce, che ha offerto una prospettiva singolare, esaminando la Passione con l'occhio clinico di un medico. Tematica della riflessione: 'L'umanitá e la mortalità di Gesù Cristo: un incontro con la terrena esistenza'. Scopo dell'incontro: toccare con mano l'umanità di Gesù, per riscoprire la profondità del suo sacrificio e avvicinarsi a Lui con maggiore consapevolezza e devozione.
Sono stati esaminati tanti punti forti, delicati, dolorosi, patiti da Gesù. La flagellazione, le sferzate sulla schiena, sulle spalle, sul petto, la pelle che si lacera, il corpo di Gesù viene attraversato da un sussulto di dolore. La corona di spine, lo scherno dell'incoronazione, le lunghe e dure spine che penetrano nel cuoio capelluto, una zona molto vascolarizzata. I colpi sul viso, la sacra Sindone rivela che un forte colpo di bastone provocò un'orribile piaga sulla guancia destra con frattura e deformazione del naso. La via del calvario, Gesù viene caricato dalla croce, percorre a piedi nudi un tratto di strada irregolare, sassoso. Lui è provato, cammina a fatica, cade. Il dolore è sempre più forte. La crocifissione, il momento più atroce, dolori lancinanti, strazianti pervadono il corpo di Gesù. Gesù è in croce, il respiro si fa sempre più corto, può inspirare ma non espirare. Ha sete d'aria. Solo piccoli movimenti per sollevarsi, respirare e pronunciare le fatidiche frasi, che i vangeli hanno poi riportato.
Numerosi gli studi scientifici che hanno cercato di dare una risposta definitiva al meccanismo patologico che ha portato Gesù alla morte in tre ore, ma varie sono le ipotesi di esperti, come le complicazioni legate alle gravi ferite da taglio, la sindrome da sospensione, embolia polmonare, shock ipovolemico.
Ha concluso l'incontro l'arciprete parroco, don Michele Giannone, evidenziando come Gesù abbia vissuto fino in fondo, accettando la volontà del Padre, il suo gesto d'amore incondizionato, di sacrificio e speranza. Ma, come ricorda don Tonino Bello, 'Tra poco il buio cederà il posto alla luce, la terra riacquisterà i suoi colori verginali e il sole della Pasqua irromperà tra le nuvole in fuga'.