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L’Associazione “Cuore e mani aperte”, da anni impegnata su più fronti in campo socio sanitario, in occasione della “Giornata contro la violenza sulle donne” ha voluto, con un segnale evocativo, manifestare la propria condanna verso qualsivoglia forma di violenza perpetrata sulle donne.

In collaborazione con la Direzione Sanitaria del P.O. “Sacro Cuore di Gesù” di Gallipoli, da sempre molto vicina alle iniziative promosse dall’Associazione, ha colorato, nel corso di una breve cerimonia tenutasi in mattinata, la panchina sita all’ingresso del nosocomio salentino, di rosso, apponendovi altresì un paio di scarpe rosse, come da foto allegata.

Il colore rosso, simbolo che condanna qualsiasi atto di violenza inflitta nei confronti delle donne, vuole rappresentare un’occasione per dire no agli abusi, alle discriminazioni e alle violenze di genere. “Il rapporto dell'Oms, sulla valutazione globale e regionale della violenza contro le donne, evidenzia come i vari tipi di abuso rappresentano un problema di salute di proporzioni globali enormi - con queste parole Franco Russo vice presidente dell’associazione ha voluto descrivere l’evento. La presenza di una panchina rossa all’interno dell’Ospedale di Gallipoli è un modo per far sentire la vicinanza della nostra Associazione alle vittime e a tutte quelle organizzazioni che lottano per debellarla”.

Erano presenti, oltre allo stesso Franco Russo, numerosi volontari animatori da corsia dell’associazione, nonché il dottore Egidio Dell’Angelo Custode, direttore sanitario del presidio ospedaliero di Gallipoli; il sindaco della città e presidente della provincia di Lecce, Stefano Minerva; e per l’amministrazione comunale anche l’assessore alla viabilità e polizia municipale, Paola Scialpi; l’assessore al turismo, Assunta Cataldi.

Negli anni il fenomeno della violenza sulle donne ha assunto caratteristiche sempre più drammatiche, poiché si tratta di una violazione dei diritti umani, dell’integrità fisica e psicologica, della sicurezza, della libertà e della dignità della persona. Sarebbe auspicabile apportare un cambiamento, una rivoluzione culturale basata sul rispetto di ogni essere umano, sull’aiuto reciproco al fine di riuscire a eliminare modelli radicalizzati e ingannevoli.

 

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