0
0
0
s2sdefault

“Ne vale la pena? Si ne vale sempre la pena!”. Rimanere, anche se tanti vogliono fuggire. Rimanere per tenere la mano a chi soffre, anche se non si possono guarire tanti mali. È questo il “dono” di Papa Francesco.

 

 

 

La delicatezza e la purezza della missione stanno nel correre ad abbracciare le piccole comunità. In loro e con loro l’abbraccio esprime l’universalità della Chiesa.

A 86 anni si “beve” oltre 14mila chilometri (a/r) per andare a fare visita “soltanto” a 1500 cattolici. Questo novello Mosè sa bene che saranno sempre le minoranze creative a tenere accese le braci dell’avventura cristiana.

Un viaggio lungo dieci ore, per incontrare “una piccola porzione di gregge”. La sua salute cagionevole e l'avanzare dell'età non gli impediscono di andare nelle periferie e di toccare il cuore degli emarginati.

Le suore della missione in Mongolia sono felici ed emozionare: “Non era nemmeno nei nostri sogni una visita del Santo Padre in Mongolia, dove la presenza cattolica è minima. Tuttavia, abbiamo sperato e pregato spesso per questo. E alla fine Dio ha ascoltato le nostre preghiere e la comunità della Mongolia rende grazie a Dio per inviarlo nella nostra comunità, con sincera riconoscenza per il suo sacrificio e il suo amore incondizionato per il popolo di Dio nella terra della Mongolia.

Il Papa dimostra ad ogni cristiano che ne vale sempre la pena, amare, servire, per uno solo, per dieci, o per una moltitudine.

 

Forum Famiglie Puglia