“Appassionatevi alla verità!” ha raccomandato mons. Giuseppe Favale domenica scorsa durante la celebrazione per il Giubileo oronziano in cattedrale a Lecce, dedicato ai giornalisti.
Quale può essere la differenza fra il cammino sinodale della Chiesa di Lecce rispetto ad altre realtà territoriali?
La Chiesa di Lecce negli ultimi 25 anni ha vissuto un’intensa e prolungata esperienza sinodale. Dal 1994 al 2000 è stato indetto un Sinodo diocesano dall’arcivescovo del tempo mons. Cosmo Francesco Ruppi e organizzato da una vasta e rappresentativa commissione, sapientemente coordinata dall’attuale cardinale Marcello Semeraro, allora vicario episcopale.
“Recuperare la dimensione della fede e della pastorale come cura della persona” è la chiave di lettura proposta dal vicario generale della diocesi di Lecce, mons. Luigi Manca all’incontro con i referenti sinodali delle parrocchie venerdì scorso a Santa Maria della Porta.
Il cammino sinodale della diocesi di Lecce entra nel cuore delle comunità di fedeli: domani venerdì 10 dicembre i referenti laici parrocchiali si incontreranno nella parrocchia Santa Maria della Porta a Lecce alle 19.
In continuità con gli incontri tenutisi tra febbraio e maggio di quest’anno, ritorna “Fame di famiglia”, il progetto ideato dall’Ufficio diocesano di pastorale per la famiglia e la vita, e sostenuto dall’arcivescovo metropolita di Lecce, mons. Michele Seccia.