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Cittadinanza onoraria di Monteroni di Lecce a Giovanni Impastato, fratello di Peppino, vittima di mafia nella notte tra l’8 ed il 9 maggio 1978. Un Giovanni Impastato che si è detto emozionato, oltre che onorato, per tale riconoscimento.

"Monteroni dice no all'odio, alla prevaricazione dei più deboli e più poveri - ha ribadito il sindaco Angelina Storino nel corso della cerimonia -. Monteroni dice no alla mafia, lotta contro la quale riguarda tutti, per necessità sociale e civile"

Peppino Impastato era un giovane comunista che aprì e cerco di coinvolgere nella sua azione anche il mondo cattolico, conscio dell’importanza della sua presenza religiosa sul territorio, come ha tenuto a sottolineare il fratello Giovanni.

"È l'impegno di Peppino, Felicia e gli amici di Peppino quello che oggi cerchiamo di portare avanti”  - ha spiegato Giovanni Impastato, prendendo la parola dopo il sindaco. "Il nostro compito è quello di trasmettere, alle nuove generazioni, il messaggio di Peppino, che era sociale, politico ed educativo - ha continuato il nuovo cittadino di Monteroni, parlando delle attività della 'Casa memoria Peppino e Felicia Impastato'”.

"Invito a riflettere – ha concluso ricordando con quali occhi Peppino guardava a questi temi - sul concetto di legalità, una legalità costituzionale, democratica e antifascista".

Un consiglio comunale che ha visto la coesione di tutte le forze politiche che lo compongono. È la volontà comune di lottare contro la mafia e le mafie, per la legalità e la libertà di tutti, quella che ha caratterizzato questo particolare evento.

 

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