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A Vernole è ripresa la messa domenicale presso la chiesa madre, alla presenza di circa 70 persone, il numero massimo di fedeli che il principale luogo di culto del paese può ospitare.

 

 

Durante la celebrazione delle 10,30 sono stati presenti anche alcuni bambini che hanno concluso definitivamente l’anno catechistico, mentre il parroco don Leonardo Giannone si era rivolto, nei giorni precedenti, ai suoi parrocchiani: “In questo tempo di forzata inattività pastorale, il Pastore supremo delle nostre anime non è stato affatto inattivo. Lo affermo a partire da un'esperienza personale. Dopo 70 giorni, torniamo a celebrare la liturgia con il popolo e ricominciamo, seppure entro certi limiti, le nostre attività pastorali”.

“La domanda è: con quale atteggiamento? Sbaglierò - sostiene il parroco - a pensare che si riprenderà come se niente fosse successo o che qualcuno stia pensando di colmare un vuoto di 10 settimane, giustificando così la frenesia pastorale che si è bruscamente interrotta al di là di ogni previsione. Ma sono convinto che non ci sono vuoti da colmare né tempi morti da recuperare. Se abbiamo l'umiltà di riconoscere che il Figlio di Dio ha operato senza di noi, questo è invece il tempo di rivivere l'esperienza degli Undici che vedono tornare nottetempo i due discepoli di Emmaus.  Li avevano visti partire, incapaci di trattenerli, amareggiati per il loro abbandono. Ora se li ritrovano col cuore pieno di speranza e con gli occhi aperti sulla Realtà. Tra la loro partenza e il loro ritorno il Signore ha operato: si è fatto loro vicino li ha ascoltati, li ha rimproverati per loro durezza di cuore, ha interpretato il loro vissuto alla luce della sua Risurrezione e ne ha fatto dei credenti, dei testimoni degni di essere ascoltati”.

“Se nella lunga quarantena che ci lasciamo alle spalle - conclude don Leonardo - il Signore ha operato nella vita di tanti nostri fratelli, allora questo è il momento di aprire le porte del cuore, non solo delle chiese, e di accoglierli: ascoltare i loro racconti, lasciarsi evangelizzare da loro, e confermarli nella loro personale ricerca spirituale con la luce, la grazie la forza che lo Spirito Santo ha saputo elargire anche a noi”.

 

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