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“Avrei potuto cominciare il discorso con la classica frase “Benvenuto Padre Carmine” ma mi sembrava un inizio un po’ banale. E poi dire benvenuto è facile, ma farti sentire il benvenuto è una cosa molto meno scontata: se io ti dicessi che sei il benvenuto e poi in realtà nella nostra comunità non troverai tutta la disponibilità e l’accoglienza che meriti che figura ci faccio? Me glio non rischiare.”

 

 

Un sentito pensiero di benvenuto è stato rivolto a Padre Carmine Madalese dal presidente dell’Azione cattolica parrocchiale, Salvatore Casillo, in rappresentanza della sua nuova comunità parrocchiale, nella quale ha fatto il suo ingresso canonico lo scorso 27 settembre. 

La solenne concelebrazione presieduta da mons. Michele Seccia, ha visto la partecipazione del vicario generale, don Luigi Manca, del superiore della casa, Padre Faiver Manosca e di altri confratelli facenti parte della Congregazione della Missione. Dopo il saluto liturgico del vescovo, il cancelliere ha letto il decreto di nomina del nuovo parroco, il quale, subito dopo, ha asperso l’assemblea e incensato la mensa eucaristica. 

Nell’omelia Seccia ha fatto ricorso al santo fondatore dei Padri della Missione, San Vincenzo de’ Paoli, il quale era abituato a scrivere dei “bigliettini d’amore e metterli sotto la porta dei suoi parrocchiani, perché oggi la creatività pastorale non finisce mai. Ognuno ha il suo genio, la sua caratteristica. L’importante per noi presbiteri è sentirci padri della comunità e non padroni e per voi non solo sentirvi figli, ma anche partecipi della stessa mensa che ci arricchisce, perché il dono dello Spirito ci fa Figli di Dio.” 

La parrocchia, come ricorda insistentemente Papa Francesco, “è chiamata ad essere casa di speranza, luogo di comunione e segno della presenza di Dio tra le case degli uomini”.

Subito dopo l’omelia il nuovo parroco ha recitato da solo la professione di fede (Credo), segno che sarà lui il primo responsabile dell’annuncio della salvezza. 

Al termine della celebrazione nel ringraziare mons. Seccia e la comunità che lo ha accolto, Padre Carmine ha preso la parola per il saluto ai parrocchiani e per i ringraziamenti: “Grazie al mio predecessore Padre Pasquale Rago e a tutti i confratelli vincenziani che hanno guidato questa comunità parrocchiale, in questi 64 anni per il loro lungo e proficuo servizio pastorale in mezzo a voi. Grazie a quanti, in questi anni, hanno collaborato con la preghiera e con le opere alla vita parrocchiale. Sono contento e onorato di intraprendere questo nuovo cammino pastorale. Un legame che porto nel cuore fin da ragazzo nella Scuola apostolica insieme al compianto Padre Paolo Monterisi, da giovane prete negli anni 93/99. Insieme, cari fedeli, vogliamo percorrere le strade di Dio per crescere nella fraternità e nella comunione, offrendo una testimonianza bella, coerente e credibile della nostra fede, seguendo sempre le norme e le disposizioni della Chiesa, nostra madre e maestra, per essere cristiani per convinzione e non solo per tradizione. Conosciamo tutti le difficoltà che vive il mondo di oggi, sotto tutti i punti di vista”.

La cerimonia si è conclusa nel chiostro del convento della casa vincenziana per un momento di convivialità. 

 

 

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