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C’era anche Carlo Salvemini ieri mattina, nella Sala Clementina del Palazzo apostolico in Vaticano, con i sindaci dell’Anci, in udienza privata da Papa Francesco.

 

 

 

“È stato un incontro emozionante e pieno di significato – rivela il sindaco di Lecce a poche ora dall’appuntamento. Il Papa, nel suo discorso, ha parlato della pandemia, delle crisi che ha generato, ma anche di periferie, di lavoro, di povertà, di reti solidali”.

“«Occorre investire in bellezza, ci ha detto, - precisa il primo cittadino - laddove c'è più degrado, in educazione laddove regna il disagio sociale, in luoghi di aggregazione sociale laddove si vedono reazioni violente, in formazione alla legalità laddove domina la corruzione»”.

“Si è anche soffermato molto sul nostro ruolo - prosegue Salvemini -, sulla responsabilità di essere sindaci, sul senso di solitudine che, a volte, tutti proviamo e sulla necessità dell’ascolto, del dialogo, della condivisione”.

Infine, svela il passaggio del Papa che più lo ha colpito: «Saper sognare una città migliore e condividere il sogno con gli altri amministratori del territorio, con gli eletti nel consiglio comunale e con tutti i cittadini di buona volontà, è un indice di cura sociale».

 

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