0
0
0
s2sdefault

È stato il piano perfetto del primo tempo ad archiviare la pratica Crotone, mentre la ripresa è stata pura accademia. 

Come il gatto gioca col topo, così il Lecce ha fatto un sol boccone del malcapitato Crotone. 

 

 

 

 

Attenzione, però, il risultato finale non inganni. All'inizio non è stato facile e ci voleva proprio un bel piano per aver la meglio sui calabresi. Baroni l'aveva preparata perfettamente, prevedendo le sfuriate offensive degli ospiti e decidendo di puntare tutto su aggressività e ripartenze. 

È vero: il Lecce aveva una grande opportunità: ritornare capolista dopo le gare del sabato. La circostanza favorevole non poteva sfuggire. 

Il Lecce non partiva a mille, ma lasciava sfogare il Crotone, sapendo di poter sfruttare gli errori avversari.  Baroni inizialmente mischiava ulteriormente le carte, cambiando tanti giocatori rispetto alla partita contro l'Alessandria.

Venivano modificate soprattutto le corsie esterne. I terzini erano Barreca e Calabresi, mentre in avanti giocavano Strefezza (al rientro dopo la squalifica) e Ragusa, in appoggio a Coda.

Inoltre, si faceva sentire il tifo più caldo della curva, ritornato a gremire gli spalti, con la normalizzazione delle presenze allo stadio.

La Nord già prima del match faceva sentire la sua voce e il suo incitamento, trasformando il Via del Mare in un catino di emozioni. 

Il Crotone scendeva in campo deciso e determinato, aggressivo e con un modulo ultra-offensivo (3-4-3), accettando l'uno contro uno a tutto campo, e con una difesa altissima. Il Lecce faticava a carburare ed erano gli ospiti a vincere i primi contrasti e a prendere il predominio territoriale, come previsto. Al 4' i calabresi si facevano anche pericolosi con una incursione sulla sinistra che trovava impreparato Calabresi, superato facilmente da Kargbo, il quale da buona posizione calciava sul fondo. Era però un fuoco di paglia, quello degli ospiti. 

 Il Lecce si affidava al solito Strefezza che saltava gli avversari e creava superiorità numerica. Proprio da destra arrivavano i pericoli per il Crotone e tra il 15' e il 17' i giallorossi andavano vicinissimi al gol. Prima Helgason calciava centralmente e poi era Majer a divorarsi la rete da due passi, fermato da uno strepitoso Saro. In ripartenza, il Lecce poteva segnare con Ragusa messo a tu per tu col portiere avversario da Coda, ma purtroppo l'attaccante salentino si defilava e tirava debolmente.

Il Crotone perdeva le certezze iniziali e il Lecce spingeva sull'acceleratore. La Curva si esaltava e il pubblico soffiava forte sui ragazzi di Baroni.

Il centrocampo giallorosso iniziava a macinare gioco con Majer e Hjulmand, mentre Strefezza si proponeva su tutto il fronte offensivo e recuperava una quantità industriale di palloni pur essendo sempre circondato dagli avversari.

Non riuscendo a sfondare per nulla a sinistra dove Barreca e, soprattutto, Ragusa erano in affanno e in debito di ossigeno, il Lecce non rinunciava al suo piano iniziale e lasciava sfogare il Crotone per agire di rimessa. La strategia funzionava a meraviglia in varie circostanze. 

Così, al 34', su una palla che Hjulmand recuperava, Coda si trovava solo davanti al portiere. Il bomber campano non sbagliava e realizzava il gol del vantaggio per i salentini.

A questo punto, il Lecce dilagava sfruttando le praterie che lasciavano i calabresi nelle retrovie. In un'altra ripartenza, proprio al 45', Coda approfittava di uno scivolone di Cuomo e si trovava davanti al portiere. Si allungava il pallone permettendo il recupero all'avversario che, però, interveniva con le mani. Allora, dopo revisione Var, l'arbitro decretava rigore ed espulsione. In questo modo, Coda raddoppiava al tramonto del primo tempo.

Il secondo tempo era di pura accademia e il Lecce cambiava strategia. Questa volta, come un lupo famelico, aggrediva l'avversario e, dopo solo pochi minuti creava già diverse occasioni, tra cui un possibile rigore che, solo dopo visione var, veniva cancellato dall'arbitro.

Ma al 13' nessuno poteva togliere dalla lista dei marcatori Strefezza che infilava in rete da pochi passi prima di lasciare il campo tra gli applausi del pubblico giallorosso. Il Via del Mare pulsava di gioia e Baroni faceva riposare anche Helgason e Ragusa, concedendo minutaggio a Di Mariano e Blin.

La partita era in cassaforte con il triplice vantaggio e la superiorità numerica certificata dal Var.

Alla fine c'era spazio anche per Simic e Rodriguez, con quest'ultimo smanioso di farsi vedere. Intanto però Coda si prendeva tutti gli applausi dello stadio e veniva risparmiato in previsione dei prossimi impegni ravvicinati. 

Il Lecce riprendeva prepotentemente la sua marcia nella speranza che anche la seconda gara consecutiva in casa porti punti preziosi. Il Cittadella è avvisato.

 

Forum Famiglie Puglia