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Che partita stregata per un Lecce bello e sprecone, che oggi ha mostrato un doppio volto. In attacco è sempre insidioso, ma impreciso, mentre in difesa purtroppo soffre la mancanza dei sincronismi.

 

 

 

A condire il tutto, c'è poi il solito rigore a pochi minuti dalla fine che il Lecce non riesce proprio a realizzare. Questa volta il palo è di Coda.

La partita ci consegna tante indicazioni, soprattutto sui singoli. Ottimo Listkowski, bene Lucioni, mentre Strefezza è un gigante. Male invece Faragò e Ragusa. Infine, incomprensibile l'idea di Baroni di mettere, a un certo punto del match, Strefezza a terzino.

Detto questo, è stato un Lecce che ha dato tutto e avrebbe meritato ampiamente ai punti.

Al Sinigaglia di Como, il Lecce si presenta con tante novità in formazione. In difesa, Calabresi viene spostato a centrale difensivo insieme a Lucioni, mentre i terzini sono gli unici disponibili, cioè Gallo a sinistra e Gendrey a destra. A centrocampo, le novità sono date da Bjorkengren e Faragò, mentre in attacco è Listkowski a sostituire Di Mariano.

All'inizio il Como parte forte, mentre per il Lecce l'approccio iniziale è un incubo. Dopo pochi minuti, la squadra lombarda è già in vantaggio: Cerri realizza su calcio di rigore, assegnato per un dubbio fallo di mano di Calabresi. Nella circostanza, però, Hjulmand ha perso un velenoso pallone al limite dell'area permettendo ai comaschi il tiro in porta.

Dopo il contraccolpo subito, il Lecce reagisce immediatamente guidato dal solito Strefezza, che mena le danze, dribbla, lancia in verticale e allarga sulle fasce, spostandosi su tutto il fronte di attacco e non dando riferimenti agli avversari. Poi anche Coda si mette in evidenza con un colpo di testa innescato da un bel cross di Gallo ed al 14' i salentini pareggiano con merito. Strefezza serve Gendrey a destra, il cui perfetto traversone è preda di Listkowski che, con un perfetto tocco, mette in porta, facendo carambolare il pallone sulla base del palo interno per poi finire in rete. Ora si vede solo la squadra di Baroni. Il Lecce affonda soprattutto a destra da dove il brasiliano Strefezza si accentra e va anche al tiro da fuori.

A sinistra è Listkowski a sfoderare una eccellente prestazione e al 18' è splendido il suo assist per Faragò che, dal dischetto, non riesce a concludere a rete.

I salentini sono anche aggressivi e sembrano padroni del campo, meritando più volte il vantaggio. Coda lo sfiora per ben due volte, ma è sfortunato e, in una circostanza, è fermato dal portiere comasco.

Comunque, in avanti il gioco offensivo salentino è pregevole, soprattutto perché Hjulmand inizia a catalizzare diversi palloni e anche i centrali difensivi partecipano all'azione.

Invece, i giallorossi soffrono qualcosa in difesa, dove la coppia inedita di centrali non è ben assortita e Cerri è un avversario molto possente e insidioso.

Così sfila via il primo tempo dove il predominio offensivo giallorosso è certificato dal possesso palla, clamorosamente favorevole al Lecce (60% contro il 40% lombardo).

Nel secondo tempo, il Lecce gioca al tiro al bersaglio e ha tante occasioni, ma incontra sulla sua strada un Fiacchin in gran forma che stoppa prima Lucioni e poi Coda con due incredibili interventi. Anche Strefezza ha la possibilità di annotare ma il suo tiro finisce sul fondo. In mezzo a tanto Lecce, solo una volta si vede il Como ma è pericolosissimo con Gliozzi che da pochi metri incrocia la traversa: sarebbe stata una beffa.

Al 60' arrivano i cambi per il Lecce: dentro la batteria da 90, con Majer a destra, Gargiulo a sinistra e in attacco fa il suo esordio Ragusa che sostituisce l'ottimo Listkowski.

Mentre il Lecce respira, ne approfitta il Como che gioca sugli errori dei salentini. Le imprecisioni di Gallo e Gabriel per poco non agevolano i lombardi, ma è sempre il Lecce a voler il vantaggio a tutti i costi. I cambi di Gattuso danno nuova linfa al Como.

Al 72' Gendrey, infortunatosi, lascia il campo a Helgason, mentre va a occupare l'esterno basso a destra addirittura Strefezza.

Il Lecce sembra stanco. Ragusa non funziona, Mayer sbaglia vari palloni, Strefezza è fuori posizione e il Lecce soffre maledettamente, a tal punto che Vignali ha un'occasione stratosferica al 75'. Anche Gabrielloni sfonda dalla parte di destra del Lecce dove Strefezza e Calabresi non riescono a chiudere.

Finalmente Baroni si rende conto del grave problema e inserisce Simic come centrale difensivo, sposta Calabresi a destra e così Strefezza può ritornare al suo ruolo naturale.

La svolta potrebbe arrivare al minuto 85 quando Facchin falcia Gargiulo ed è rigore sacrosanto per il Lecce. Purtroppo, però Coda tira sul palo, infrangendo le residue speranze del Lecce.

Il pareggio sta stretto ai leccesi che domenica affronteranno il Benevento, ma senza Hjulmand che verrà squalificato.

 

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