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Si è ormai conclusa la campagna di rafforzamento del Lecce durante la sessione invernale di gennaio e, approfittando della pausa del campionato, è bene comprendere quanto fatto dalla Società salentina, in ogni reparto.

 

 

 

DIFESA

Iniziamo dal pacchetto arretrato. Alle uscite di Meccariello e del giovane Bjarnason è corrisposto l'ingresso di Simic, difensore esperto e ottima alternativa, che amplia la scelta dei difensori centrali: ai titolarissimi Lucioni e Dermaku, si aggiunge Tuia e proprio quest'ultimo arrivato, senza dimenticare che, all'occorrenza, anche Calabresi può integrare il reparto centrale. Sono rimasti invariati, invece i terzini, sia a destra che a sinistra, date le ottime prove e le ampie garanzie fornite nella prima parte del campionato. A completare l'opera, si è aggiunto anche il secondo portiere Plizzari, preso in prestito dal Milan, a causa dell'infortunio occorso a Marco Bleve.

 

CENTROCAMPO

A centrocampo, il Lecce ha prelevato Faragò, vecchia conoscenza di mister Baroni e duttile mezzala destra, mentre è riuscito a cedere l'inutilizzato Paganini. Questa importante novità serve dunque a rafforzare il reparto nevralgico, che, nonostante le richieste di altre squadre più blasonate, continua a vedere in giallorosso Hjulmand, pezzo pregiato dei salentini, oltre a Gargiulo e Majer. I ricambi sono poi garantiti da Bjorkengren e Blin e dall'estro del giovane Helgason. Il reparto appare dunque migliorato.

 

ATTACCO

In avanti, sono state due le principali novità: primariamente l'acquisto di Asencio, un vero e proprio vice di Coda, punta centrale, e poi l'arrivo dell'esperto esterno offensivo Ragusa. Quest'ultimo sostituirà Olivieri, partito per Perugia, mentre l'attaccante spagnolo colma a tutti gli effetti la lacuna più importante che si era vista nella prima parte del campionato, cioè l'assenza di un vero sostituto di Coda.

In avanti, il Lecce ha conservato il suo diamante brasiliano, Gabriel Strefezza, e può contare sugli esterni Di Mariano, Listkowski, Rodriguez e, appunto, Ragusa. Anche in questo caso, il reparto appare adeguatamente puntellato e ampiamente rafforzato.

Al direttore Corvino non è riuscito solo piazzare alcuni esuberi, ma non si può chiedere l'impossibile. Infatti, Benzar e Vera (tra l'altro presi nella precedente gestione) non avevano alcun tipo di mercato, mentre Pisacane, anche a causa dell'infortunio, non è potuto essere utilizzato nemmeno come pedina di scambio.

Concludendo, quindi, il Lecce appare rafforzato soprattutto in avanti e a centrocampo, mentre è rimasta invariata la qualità difensiva, anche se, ad oggi, non è possibile dire se Simic potrà dare le stesse garanzie di Meccariello. Ma tutto sommato, come ha detto il direttore Corvino, anche in questo caso, si è trattato di un rischio calcolato. A bilancio del mercato estivo e di quello riparatore, dunque, dobbiamo mettere le ottime scelte di Gendrey, Calabresi, Barreca, Dermaku, Gargiulo e Strefezza. Siamo convinti inoltre della bontà degli acquisti di Di Mariano e Faragò, così come dei giovani Blin e Helgason. L'unico a non essersi ambientato è stato forse Olivieri, ma Pantaleo Corvino ha subito saputo cederlo e rimediare, mostrando ancora una volta la sua grande abilità. Per ultimo, ma non da ultimo, ricordiamo anche il timoniere di quest'anno, mister Baroni, che ha dato equilibrio tattico alla squadra, è riuscito a gestire al meglio lo spogliatoio e ha fornito al Lecce un bel gioco aggressivo e fatto di verticalizzazioni e rapidi scambi sulle fasce. Con queste premesse, certamente i salentini lotteranno fino alla fine per la promozione e, ancora una volta, la promessa di Corvino diventerà realtà.

 

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