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Dal centro storico alle periferie, la frontiera del disagio giovanile sono proprio le baby gang. Il vescovo Domenico Pompili, di soli 59 anni, a Verona, denuncia una forma di disagio urbano, che affligge non solo Verona, purtroppo.

 

 

 

Certamente il basso reddito, insieme a una povertà di valori è alla base di questa problematica importante, insieme al desiderio di possedere oggetti che tutti hanno; e ancora la povertà educativa e la mancanza di integrazione multietnica.

Certamente fare rete è importante: scuola, famiglia e la Chiesa attraverso le parrocchie possono prevenire i disagi.

Il presule è convinto che la paura di una punizione non funziona come deterrente, ma sicuramente la sanzione è necessaria; perché in sua assenza nessuna legge ha consistenza.

Inoltre, la spettacolarizzazione di atti di criminalità attraverso i social che sembrano magnificare certe situazioni è un fatto grave. Basti vedere, che certi personaggi hanno milioni di follower. Questo è un dato che deve far riflettere

Probabilmente come Chiesa dobbiamo chiederci a quale uomo parliamo oggi. Il linguaggio è importantissimo. Ma non basta.

Nessuno più dei giovani, anche coloro che sembrano più refrattari, è insensibile a un messaggio passato attraverso l’esempio di uno stile di vita coerente e convinto.

 

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