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Il “virus buono” della passione per la storia non ha risparmiato Silvio Macchia, professore di matematica e fisica, che ama profondamente la sua terra, Carmiano.

 

 

Il frutto delle sue lunghe e accurate ricerche è ora confluito nel bel volume Carmiano nel tempo (Edizioni Grifo, 256 pagine, 18 euro), il cui primo tomo ha per sottotitolo: Problematiche ambientali, variabilità climatica e demografica, dinamiche storiche in Valle della Cupa.

Il libro è stato presentato giovedì scorso nella storica cornice della chiesa dell’Immacolata a Carmiano. Nel corso della serata, oltre all’autore, sono intervenuti: Mario Spedicato, docente di storia moderna nell’Università del Salento e presidente della sezione di Lecce della Società di storia patria per la Puglia (Sspp), e Michele Mainardi, saggista e geografo, socio della Sspp di Lecce.

Nei dieci capitoli che compongono il testo (Metamorfosi del territorio e insediamenti umani; Bizantini e normanni nel Salento; Svevi e angioini nel Salento; Evoluzione demografica e vicende amministrative; Carmiano e Magliano al tempo dei d’Enghien; Rinascita del feudo e configurazione del casale a fine medioevo; Incursioni piratesche e fortificazione delle coste salentine; Insediamenti rurali: masserie, casolari e pajare; Evoluzione rituale e cultuale tra ‘400 e ‘500; Dalla riforma protestante alla controriforma tridentina), ai quali si aggiungono le tre interessanti appendici (La storia delle antiche chiese di San Giovanni Battista nelle Visite pastorali; I sindaci di Carmiano, figure istituzionali tra antichità e modernità; L’evoluzione demografica di Carmiano e Magliano), l’autore offre le notizie che da sempre raccoglie sul paese natio. Da tempo Macchia frequenta archivi e biblioteche al fine di trarne informazioni utili per ricostruire le vicende che hanno interessato la comunità locale; dalle vecchie carte si abbevera: vuole saperne di più sui fatti che hanno riguardato generazioni e generazioni di carmianesi; non si accontenta del già detto: intende proseguire nella ricerca, per questo spulcia documenti, si immerge nei libri della fornita biblioteca di casa. Non ha fretta nel dar conto delle sue indagini: minuziosamente appunta, annota e scrive.

Nel testo, ben illustrato con fotografie e disegni didascalici, lungi dal voler essere uno storico, uno studioso del ramo, il docente di materie scientifiche, pone la documentazione all’attenzione del curioso lettore. È la logica matematica della sua professione che pienamente lo coinvolge, ma non per questo disdegna le parole, il racconto. «Non è un narratore - scrive Mainardi nella presentazione - che tesse con mestiere la trama della storia; da appassionato, che legge ogni pagina che gli passa a tiro su Carmiano e Magliano, si è cimentato nell’impresa di pubblicare quanto è andato radunando nel corso degli anni. Lo ha fatto nel modo che ha ritenuto più adatto a rendere un’idea di lungo periodo sul territorio tanto caro: unendo storie alte e storie basse, anche minute, legandole tra loro in maniera tale da sostenere una sua interpretazione dei fatti, che scaturiscono copiosi dalla scrittura». Attendiamo con interesse il secondo tomo che certamente ci introdurrà nel periodo moderno e contemporaneo tanto di Carmiano quanto della frazione Magliano.

 

 

 

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