0
0
0
s2sdefault

“Comunicare è un atto di amore. Solo un atto di amore gratuito tesse reti di bene”. Così Papa Francesco si è rivolto ieri ai presidenti delle Commissioni episcopali per la comunicazione e ai direttori degli uffici comunicazione delle Conferenze episcopali, riuniti nella Sala Clementina (LEGGI IL TESTO INTEGRALE).

 

 

Vi incoraggio a costruire un modello diverso di comunicazione, diverso per lo spirito, per la creatività, per la forza poetica che viene dal Vangelo e che è inesauribile”. Il Pontefice ha riflettuto sull’importanza di due parole: insieme e rete. “Insieme. Solo insieme possiamo comunicare la bellezza che abbiamo incontrato: non perché siamo abili, non perché abbiamo più risorse, ma perché ci amiamo gli uni gli altri. Da questo ci viene la forza di amare anche i nostri nemici, di coinvolgere anche chi ha sbagliato, di unire ciò che è diviso, di non disperare. E di seminare speranza”. 

Riguardo al termine rete, il Papa ha detto: “Ci ricorda, prima di quelle sociali, le reti dei pescatori e l’invito di Gesù a Pietro a diventare pescatore di uomini. Fare rete, dunque, è mettere in rete capacità, conoscenze, contributi, per poter informare in maniera adeguata e così essere tutti salvati dal mare della disperazione e della disinformazione. Questo è già un messaggio, è già di per sé una prima testimonianza”. 

Francesco ha poi invitato a superare la logica dell’autoreferenzialità: “Invece di affidarci alle sirene sterili dell’auto-promozione, alla celebrazione delle nostre iniziative, pensiamo a come costruire insieme i racconti della nostra speranza”. E ha esortato: “Non cadere in quella tristezza interiore. Non perdere il senso dell’umorismo che è saggezza, saggezza di tutti i giorni”.

“La comunicazione cattolica - ha aggiunto - non è qualcosa di separato, non è solo per i cattolici. Non è un recinto dove rinchiudersi, una setta per parlare fra noi, no! La comunicazione cattolica è lo spazio aperto di una testimonianza che sa ascoltare e intercettare i segni del Regno”. “Pensiamo, allora, a quanto potremmo fare insieme, grazie ai nuovi strumenti dell’era digitale, grazie anche all’intelligenza artificiale, se anziché trasformare la tecnologia in un idolo, ci impegnassimo di più a fare rete. Vi confesso una cosa: a me preoccupa, più dell’intelligenza artificiale, quella naturale, quell’intelligenza che noi dobbiamo sviluppare”. 

Il Papa ha invitato a guardare oltre le difficoltà: “Quando ci sembra di essere caduti in un abisso, guardiamo oltre, oltre noi stessi. Nulla è perduto; sempre si può ricominciare, nell’affidarsi gli uni agli altri e tutti insieme a Dio, è il segreto della nostra forza comunicativa”. Francesco ha sottolineato che “la nostra rete è per tutti”: “Per tutti! La comunicazione cattolica non è un recinto, ma il luogo accogliente di relazioni vere”.

 

Forum Famiglie Puglia

 

Mi curo di te, la sanità nel Salento. Radio Portalecce