«La vita di un prete si giustifica solo sulla base di un amore profondo ed espansivo per Cristo. Un amore incontenibile che diventa annuncio, testimonianza, servizio».
Questa frase di don Ugo De Blasi, con la quale inizia il testo del Decreto di Venerabilità apre uno spiraglio sulla sua vita interiore; ci dice cosa egli riconosceva al fondamento della storia di un sacerdote: l’amore per Cristo, che egli descrive come qualcosa di sorgivo nel cuore.
Un faro per l’Azione cattolica, il Venerabile don Ugo de Blasi, l’11 ottobre del 1950 fu nominato dal vescovo Francesco Minerva assistente diocesano della Gioventù femminile di Azione cattolica, infatti in molti ricordano la sua teoria delle “tre T” per vivere una vita spirituale incarnata nel quotidiano: la “testa”, per avere lo sguardo verso l’alto; il “tempo” (Kronos) che colmo della gioia cristiana diventi tempo della salvezza (Kairos) e la“tasca”, perché ogni persona sappia nelle proprie possibilità, condividere le risorse personali in funzione di tutti, soprattutto di chi ne ha più bisogno. Il Venerabile don Ugo ha insegnato ad essere specifici, unici ed originali.
È in questo scambio, in questo ricevere per donare, in questo dinamismo che nasce, se è vera vocazione, la scelta di essere prete. “Un vero sacerdote - come sottolinea Oronzino Invitto, coordinatore del Comitato di postulazione della causa di canonizzazione del Venerabile Don Ugo De Blasi -, in molti che non conoscevano bene don Ugo rimasero sorpresi dell’apertura della causa di beatificazione del Venerabile, invece, seguendo l’orientamento di San Giovanni Paolo II, in quegli anni papa, di indicare quei sacerdoti ‘bravi’, cioè che hanno vissuto il ministero sacerdotale con dedizione e vera vocazione, indicammo, spinti dal card. Salvatore De Giorgi, la figura di don Ugo perché rappresentava al meglio la figura del buon presbitero ed ottenere l’apertura della causa di beatificazione”.
Nel ricordare con affetto e profondo orgoglio, questa sera alle 18, presso la sala conferenze dell’episcopio in Piazza Duomo a Lecce, si potranno ascoltare le preziose testimonianze di amicizia e di fede di coloro che hanno avuto modo di incontrarlo, frequentarlo e lavorare con lui in diocesi, durante il convegno promosso dal Comitato di postulazione della causa di canonizzazione del Venerabile don Ugo De Blasi e dalla Chiesa di Lecce che vedrà i saluti di Oronzino Invitto e l’introduzione dell’arcivescovo Michele Seccia, per poi passare la parola alle testimonianze del card. De Giorgi, di Maria Vita Verardo, di Franco Gustapane e di Wojtek Pankiewicz.