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“Mani stese verso il cielo: questo siamo noi oggi qui a Pompei e in tante altre parti del mondo, mentre supplichevoli ci rivolgiamo a colei che è onnipotente per grazia, a colei che ci ispira la fiducia di essere esauditi”.

 

 

 

Lo ha detto, stamattina, mons. Giuseppe Favale, vescovo di Conversano-Monopoli e segretario della Conferenza episcopale pugliese, nell’omelia della messa che a Pompei ha preceduto la supplica alla Madonna del Rosario, che si recita alle 12. Il presule ha presieduto entrambi i riti.
“Mani di figli che cercano le braccia della Madre per essere da lei accolti; mani che portano il dolore e il sangue innocente di tanta parte di umanità, soprattutto di coloro che sono calpestati nella dignità e che non hanno voce nel consesso dei grandi della terra; mani che si innalzano verso il cielo con la certezza che dal trono di clemenza dove siede regina, Maria volgerà il suo sguardo pietoso con compassionevole tenerezza verso gli affanni e i travagli che amareggiano la vita di tanti in questo nostro tempo”, ha aggiunto il presule, domandandosi: “Come non prestare attenzione alle lacrime di chi piange in terre dilaniate dall’odio e dalla violenza e anela a giorni di pace? Si può rimanere insensibili e indifferenti dinanzi a tante tragedie che oscurano la nostra quotidianità? Da questo luogo, che da valle di morte è diventata la valle di vita grazie alla luce portata da Maria, vogliamo far salire al cielo l’anelito di chi da mesi o addirittura da anni, in ogni angolo della terra, vive il dramma della guerra e vede nel proprio orizzonte addensarsi nubi oscure che promettono solo distruzione e morte”.

Mons. Favale ha proseguito: “Raccolti qui in assemblea avvertiamo che, come nella comunità di Gerusalemme, Maria è in mezzo a noi e a lei chiediamo che in una rinnovata Pentecoste lo Spirito Santo venga a rinnovare la faccia della terra, abbattendo i muri che dividono e aprendo sentieri di riconciliazione e di pace. A Dio nulla è impossibile, come abbiamo ascoltato nella pagina evangelica. Proprio perché unita alla preghiera della Madre, la nostra invocazione acquista una forza maggiore e siamo certi che il Signore scioglierà i cuori induriti dall’odio”. E “quanto è annunciato dalla parola che campeggia sulla facciata del santuario - Pax - sia il frutto della nostra accorata supplica a Maria. Sia pace per le nazioni traviate, per tutta l’Europa, per tutto il mondo. Misericordia per tutti, o Madre di Misericordia!”.

 

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