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Ormai da anni la delegazione Fai di Lecce, come quella nazionale, saluta la primavera con l’apertura eccezionale di edifici o di luoghi poco o del tutto sconosciuti talvolta anche agli stessi abitanti delle località dove essi si trovano.

 

 

 

Per questa XXX edizione i centri interessati sono Lecce, Alessano, Gallipoli e Squinzano e basta andare sul SITO del Fondo anzidetto per conoscere nel dettaglio il programma delle visite che si svolgeranno il 26 e 27 marzo prossimi.

Mi soffermo, con una buona dose di comprensibile entusiasmo, sulle tappe riguardanti “le vie del tabacco”, la novità di questo 2022, per essermi interessata con passione al mondo della tabacchicoltura salentina, tanto da realizzare il libro Tabacco, tabaccari e tabacchine nel Salento (Fasano, 1994), ritenuto un punto di riferimento della letteratura nazionale concernente l’argomento.

La prima tappa è l’Istituto Agrario “G. Presta”, situato sulla Via Lecce-San Pietro in Lama, sorto sui resti del convento dei frati cappuccini di Rugge, sede della Scuola agraria fin dal 1871.

L’incisività dei suoi programmi suscitò un inatteso, quanto crescente interesse da parte sia degli agricoltori sia dei proprietari terrieri nonché una forte interazione con il territorio e un incremento dell'economia agricola salentina, specialmente dell'olivicoltura, la viticoltura e la tabacchicoltura. In quest'ultimo settore, dal 1933 la scuola ottenne la specializzazione, mantenendola fino agli anni 1970. Ne fanno fede l'archivio fotografico e documentale.

Un’altra tappa è il Magazzino Concentramento Tabacchi greggi di Lecce (via Dalmazio Birago). La grandiosità del complesso edilizio è racchiusa tangibilmente nei tre blocchi paralleli raccordati frontalmente da un quarto fabbricato, di uguali dimensioni di circa 115 metri, con sei piani ciascuno collegati da altrettanti vani scala con montacarichi. Il magazzino, realizzato dalla ditta Nervi e Nebbiosi di Roma tra gli anni 1929-31 in 600 giorni e con 130 operai e inaugurato il 22 novembre 1931 alla presenza del Re Vittorio Emanuele III, possedeva un binario in diretta comunicazione con la via ferroviaria.

La decisione dell'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato di costruire l’anzidetto magazzino dimostra quanto fosse enorme la produzione di tabacco in Puglia e, specialmente nel Salento, nei primi anni 30 del 1900. Basti pensare che, in concomitanza, il numero dei concessionari di tabacco aumentò sensibilmente: da appena 9 registrati nel 1910, divennero 25 nel 1915 fino a raggiungere la quota di 531 nel 1925.

La terza tappa consente la visita alla “Fabbrica - Museo delle tabacchine” di Campi Salentina, in Via Luca Rosati, 5. Finalmente si è allestito un edificio destinato negli anni Venti a fabbrica di tabacchi e, quindi, si è riprodotto l’autentico luogo dove centinaia di operaie venivano impiegate a lavorare la foglia del tabacco. Donne tenaci che, spesso, hanno difeso con forza il posto di lavoro la cui paga serviva a integrare i magri introiti dei coniugi contadini e a dare dignità all’intera famiglia.

Il recupero dei vecchi tilaretti, con le foglie di tabacco ed altri attrezzi adoperati nonché la proiezione di documentari specifici, contribuiscono a ricomporre la passata atmosfera. Si possono vedere perfino tutti i libretti di lavoro di oltre 100 donne che hanno lavorato dal 1923 al 1945 oltre alle Licenze intestate al concessionario ed altri documenti di notevole importanza.

La quarta tappa riguarda il villaggio di Cardigliano, situato nel comune di Specchia.

Si tratta di un modello di azienda agricola realizzata intorno al 1922, in seguito a un poderoso risanamento agro-fondiario, esclusivamente per la coltivazione del tabacco. Le 50 famiglie coloniche che lo abitarono ricevettero un'abitazione di due stanze ed un appezzamento di terreno da coltivare a tabacco, per un numero complessivo di 300 elementi circa. Nel complesso rurale di Cardigliano vi abitavano i proprietari così che si instaurò un clima di familiarità con gran parte delle operaie e di collaborazione con le cosiddette " maestre" addette alla sorveglianza. Per favorire l'insediamento l'azienda fu fornita dei servizi indispensabili: acqua, energia elettrica oltre alle macchine agricole necessarie alla coltivazione del tabacco e non solo; ed ancor più importante fu la creazione di infrastrutture come l'acquedotto, l'edificio scolastico, il refettorio, il gabinetto medico (l'assistenza sanitaria era garantita da visite periodiche di un medico che controllava soprattutto lo stato di salute dei polmoni delle operaie ), il dopolavoro aziendale, un forno, il mulino. Non mancava la cosiddetta "villa" ossia il giardino pubblico con la fontana centrale e nemmeno la chiesetta nella quale tutte le domeniche i monaci di Alessano celebravano la santa messa.

Le visite sinteticamente descritte sono curate, a seconda delle tappe, dagli apprendisti Ciceroni del Liceo “C. De Giorgi” e dell’Istituto “Presta Columella” di Lecce; dai Volontari Fai e dagli eredi di Giovanni Greco.

Un particolare ringraziamento per questa eccezionale occasione rivolta a tutti, va ai principali promotori ossia alla Delegata Fai di Lecce Adriana Bozzi Corso; al Gruppo Fai Salento jonico; a tutti i volontari che coadiuvano tali iniziative nonché a coloro che, a vario titolo, hanno fornito ogni tipo di supporto per consentire lo svolgimento di questo atteso appuntamento 2022.

 

Forum Famiglie Puglia