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“Lo stile cooperativo per lo sviluppo dell’agricoltore” - è questo il titolo della 73ª Giornata del ringraziamento - segna un’opportunità, un’occasione di sosta e di riflessione, sul bene della terra e dei suoi prodotti, da sempre festa identitaria di Coldiretti.

 

 

 

Viviamo in un contesto internazionale incerto e preoccupante per lo scoppio di due guerre (Ucraina e Medio Oriente) che hanno riflessi per tutti paesi, unitamente al rallentamento della crescita, all’inflazione, all’aumento del costo dell’energia e delle materie prime.

Quest’anno la giornata nazionale si celebra a Vercelli, questa terra piemontese da sempre attiva e vivace nel mondo agricolo in particolare per la produzione del riso.

Secondo la dottrina sociale della Chiesa “l’attività che si riferisce alle imprese cooperative, alle piccole e medie imprese, unitamente alle aziende artigianali e a quelle agricole a dimensione familiare… offrono alla valorizzazione del lavoro, alla crescita del senso di responsabilità personale sociale alla vita democratica, ai valori umani utile al progresso del mercato e della società”.

L’agricoltura familiare, scrivono i vescovi, ha conosciuto il suo grande splendore in modo particolare del dopoguerra grazie anche alla riforma agraria ha sperimentato un benessere materiale e sociale, riscattando una marginalità evidente. Non solo coltivando la terra ma custodendo un territorio salvaguardandolo da tutto ciò che potesse degradarlo. Questo stile ha caratterizzato nel tempo quello sviluppo che oggi attraverso il made in Italy è conosciuto in tutto il mondo grazie ai suoi prodotti di eccellenza (DOP, IGP, STG, IG…).

La cooperazione quella “buona” non sfrutta il lavoratore, ma genera le condizioni perché possa produrre meglio il prodotto salvaguardando l’ambiente che lo circonda, coinvolgendo anche i consumatori. (i mercati di Campagna amica).

Un riferimento oggi totalmente nuovo che preoccupa il mondo agricolo è la creazione del cibo sintetico o artificiale, (carne, pesce, latte) attraverso la produzione di cellule coltivate in un bioreattore senza terra, agricoltori e animali. Uno scenario sconvolgente e dagli esiti imprevedibili.

Tutto ciò genera una preoccupazione anche dal punto di vista etico, auguriamoci che le autorità internazionali sappiano vigilare nel modo migliore dal momento che si tratta di cibo, quindi la salute umana.

Un discorso nuovo riguarda l’innovazione e l’intelligenza artificiale che nell’ambito agricolo sicuramente possono dare risultati sempre più performanti e anche più attenti alle esigenze ambientali come già da un bel po’ di tempo avviene.

Nella parte finale del messaggio della Commissione episcopale (LEGGI IL TESTO INTEGRALE), viene sottolineato il problema climatico che negli ultimi tempi genera non poche difficoltà anche nel nostro territorio (le recenti alluvioni e lo straripamento dei fiumi sia in Emilia-Romagna che in Toscana sono esempi evidenti) la salvaguardia di un territorio sufficientemente fragile dev’essere un bene per tutti.

Preoccupazione ribadita recentemente anche da Papa Francesco nella recente Esortazione Laudate deum, dove un territorio dev’essere custodito da tutti con scelte sostenibili.

Possiamo dire che gli agricoltori con il loro quotidiano lavoro, sono i veri custodi dell’ambiente dal momento che se ne prendono cura, con la coltivazione della terra e la salvaguardia del territorio.

Infine, riprendendo l’enciclica Fratelli tutti al n. 32 nella quale il Papa sottolinea che “nessuno si salva da solo” occorre lavorare insieme e costruire qualcosa di bello e importante.

Lodare, ringraziare, guardare in prospettiva è quello che da sempre Coldiretti si sforza di fare nei confronti delle imprese agricole attente al bene di chi produce (perché possa avere sempre un giusto reddito) ma anche di chi acquista e di chi distribuisce e di chi consuma, chiedendo a coloro che amministrano di tenere in gran conto questo bene primario dell’agricoltura. Buona giornata del ringraziamento a tutti.

*consigliere ecclesiastico nazionale Coldiretti

 

Forum Famiglie Puglia