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Il fatto lo si conosce già. Nella notte tra venerdì e sabato scorsi, nei locali della chiesa parrocchiale San Michele Arcangelo in Trepuzzi, qualcuno (probabilmente un paio di ladruncoli), è entrato per rubare, forzando e danneggiando finestre e porte.

 

 

Magro il bottino: una trentina di euro in monete, un piatto per dj, una cassa acustica e una macchina fotografica. Più gravi, invece i danni e il disordine causato una volta entrati nell’ufficio del parroco. Don Emanuel Riezzo, il parroco per l’appunto, ha sporto denuncia presso la locale stazione dei Carabinieri ma poi ha ribaltato la situazione con un messaggio sui social. Pubblicato non tanto per tentare di recuperare la refurtiva o farsi risarcire per i danni subiti ma per, invece, provare a trasformare un’azione sbagliata in opportunità educativa di recupero e - perché no - anche di conversione.

“Mi rivolgo a voi che stanotte siete entrati nella casa del Signore (la casa di tutti, la casa della comunità) - ha scritto don Emanuel sulla pagina Fb della parrocchia - non per pregare ma per derubarla e danneggiarla gravemente, dopo i sacrifici di tanti anni di lavoro. Sono certo che dietro a una scelta così crudele ci sia una storia altrettanto difficile e triste, e una grave situazione di bisogno”.

“Ricordatevi, però - ha aggiunto il parroco -, che si può sempre trovare un’altra strada, che è possibile tornare indietro, per richiedere il perdono di Dio, per convertire il cuore e cambiare vita, una volta per tutte”.

Infine, con molta generosità e superando la rabbia che, in questi casi, esplode spontanea, l’offerta di aiuto: “Non è mai troppo tardi per trovare Dio, ed io sono qui per accompagnarvi e aiutarvi”.

 

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