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I funerali di Andrea Maggio, sfortunato giovane deceduto nei giorni scorsi a causa di un incidente con la sua moto, si sono tenuti nel pomeriggio all’interno di una chiesa matrice gremita all'inverosimile.

La celebrazione, partecipata da centinaia di ragazzi, è stata officiata da mons. Michele Seccia che ha portato ai genitori il conforto della Parola di Dio ricordando loro che “ognuno di noi passa in questa vita per lasciare un segno, non importa se si viva pochi giorni, trent'anni o cento anni”.

“È importante ricordare - ha aggiunto - di appartenere a Dio. Per questo occorre agire sempre per il bene della comunità perché basta la mancanza di un segnale o l’assenza di un riflesso, perché succedano queste disgrazie che ci ricordano di dover essere sempre pronti con le cinture ai fianchi e le lampade accese”.

“Andrea – è ancora il pensiero dell'arcivescovo - lascia questo mondo, ma lascia il profumo della sua vita, lascia il tesoro dell’amicizia, della testimonianza, della sua umiltà generosa, della sua voglia di vivere, del suo amore per la libertà. Che il Signore ci aiuti a prevenire quelle situazioni che possono creare gravi danni”.

Infine, rivolgendosi a mamma Tiziana e a papà Nicola, ha ricordato la scena dolorosa nella quale Maria e Giovanni sotto la croce erano straziati dalla tragedia della morte di Gesù

L’uscita del feretro è stata accompagnata dal rombo di decine di moto disposte in semicerchio per salutare l’amico e il fratello e dal lancio di palloncini bianchi. Una miriade di magliette bianche con la scritta #persempre hanno fatto da cornice all'ultimo saluto ad un ragazzo buono, generoso, un vero talento.

“La comunità - ha commentato l'arciprete don Nicola Macculi al termine della liturgia - si è ritrovata unita più che mai in un dolore composto e in un silenzio orante. Il cuore di tutti ha battuto all'unisono provando a trasmettere un pizzico di conforto ai genitori e alla sorella di Andrea. L'appello dell'arcivescovo ai tantissimi giovani presenti in chiesa perché imparino ad amare e ad apprezzare ogni istante della vita come se fosse l'ultimo, diventa per tutti un impegno a rimpinguare le nostre riserve di speranza e a vivere la nostra esistenza sempre al massimo delle nostre energie".

 

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