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La sezione Salento dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, con la delegazione di Lecce e Brindisi, ha organizzato domenica scorsa nel giorno di Pentecoste, un incontro spirituale a conclusione del mese mariano presso il santuario Maria SS. Annunziata e del Garofano a Squinzano sotto la guida di mons. Giancarlo Polito.

 

 

 

L’esperienza si è sviluppata in tre momenti particolari, uno dedicato alla figura di Maria Manca, la sua emozionante vita terrena e quella spirituale che pochi conoscono, il santo rosario e la celebrazione eucaristica nella chiesa che ella stessa volle far costruire. Dopo la messa la visita a pochi passi del centro abitato di Squinzano alla cappella dell’apparizione della Madonna.

La storia di Maria fu esemplare, una donna umile e paziente, e si identificò per lo spirito di preghiera, verso i suoi patroni Santa Elisabetta, San Francesco Saverio, Sant’Antonio di Padova, e in modo speciale verso la Madonna.

Ancora giovanissima perdette l’amato marito molto presto, e subito un uomo di Soleto la conobbe e voleva sposarla a tutti i costi. Lei invece aveva giurato fedeltà a Dio per il resto della sua vita, e l’uomo, vedendo che non c’era verso di convincerla, si rivolse a un mago del suo paese per compiere un sortilegio che non portò a soluzioni benevoli e quando non fu più possibile tornare indietro, la povera donna si rassegnò alla sua triste fine, ma dopo qualche anno in questa tristissima condizione, un giorno, mentre era a raccogliere olive le apparve una giovanetta, con un garofano in mano. Le disse: “Porta questo fiore a mio figlio, a Galatone.

Questo fu un segno forte per Maria che andò e portò il garofano presso l'immagine del SS. Crocefisso della Pietà di Galatone. Maria fu liberata dalla sua triste condizione e volle che il suo ringraziamento per l’avvenuta guarigione fosse significativa promuovendo la costruzione, nella sua Squinzano, di una chiesa dedicata all’Annunziata.

La storia di Maria è ancora oggi piena di fascino, visse quasi un secolo e fu sepolta nella sua chiesa, vicino all’altare della Presentazione.  In due tele furono poi rappresentati i momenti importanti della sua vita: mentre riceve dalla Vergine il garofano e l’atto di consegna al Crocifisso in Galatone.

Nella sua omelia don Giancarlo conclude dicendo di vivere intensamente la vita e farsi attraversare dal soffio dello spirito che cerca di entrare in ognuno di noi. La luce di Cristo che è entrata nella nostra vita con spirito di salvezza, di sapienza, di giustizia, di amore, di saggezza e di pace.

 

 

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