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La lotta alla droga che va a braccetto con le strategie di prevenzione per contrastare l’assunzione di stupefacenti e quindi i conseguenti danni sulla salute e sulla qualità della vita. Le discussione sulle Ma.Re.D. (malattie respiratorie da droga) è stata al centro dell’incontro pubblico che si è svolto nella Biblioteca comunale di piazza del Popolo a San Pietro in Lama.

 

 

 

 

Un evento promosso dall’associazione A-Mared, col patrocincio del Comune, e trasmesso in diretta streaming sui canali social di RadioOk (GUARDA IL VIDEO DELLA SERATA).

Un confronto attraversato anche dagli intermezzi musicali e dalle canzoni dei giovani della Drm, l’Accademia musicale di Veglie, guidata dal maestro Adriano Patera e dalla soprano Marta Palmarini, che hanno eseguito brani a tema, ovvero inni alla vita contro il buio delle droghe.

Un incontro che ha riguardato soprattutto la sfida che si gioca sul terreno della prevenzione nei confronti delle giovani generazioni, le più esposte ai rischi e ai danni, spesso devastanti e irreversibili, delle sostanze stupefacenti. Anche perché l’uso delle doroghe spesso fa il paio con disagio, devianze giovanili e recrudescenza dei reati. Dopo i saluti dell’assessore ai servizi sociali, Graziana De Carlo, l’incontro-talk ha visto gli interventi di alcuni esperti che hanno risposto alle domande del giornalista Matteo Caione.

A partire dal medico pneumologo Mario Bisconti, fondatore di A-Mared. “Non esistono droghe leggere, questa è un’illusione che porta dritti dritti alla tossicodipendenza - ha detto lo specialista - in una escalation che va dallo spinello alla cocaina. Tutte le conseguenze devastanti e irreversibile sulla salute degli adulti, sui giovani rischiano di avere effetti ancor più gravi. Lo spettro delle ‘sostanze d’abuso’ diviene sempre più ampio e con esso sono in aumento le alterazioni respiratorie correlate. Fra i giovani si inizia con la marijuana per giungere all’eroina e alla cocaina e ad altre droghe. L’azione temibile della marijuana, oltre a quella di indurre alterazioni organiche o funzionali senz’altro importanti, è quella di aprire la strada, spesso senza ritorno, verso altre droghe che provocano danni respiratori devastanti. Basti pensare che un solo spinello corrisponde a 16 sigarette di tabacco”.

Bisconti ha illustrato poi i risultati di un’indagine allarmante compiuta in alcune scuole di Lecce e di Roma, sia per il numero di ragazzi che si accostano alle droghe che per la inquietante sottovalutazione del rischio. “Il 60% degli studenti delle scuole superiori ritiene meno dannoso uno spinello di una sigaretta, il 60% circa ha fumato spinelli, mentre il 30% circa ha fatto uso di cocaina sniffata o fumata prima dei 19 anni”. Il 50% circa, infine, ritiene che “i danni delle droghe non siano così tremendi come ci fanno credere”. Il report è preoccupante anche per gli esiti registrati nelle scuole medie dove “il 45% dei ragazzi ritiene meno dannoso uno spinello di una sigaretta, il 35% circa degli under 14 ha fumato spinelli e addiritturra il 20% circa dei ragazzini ha fatto uso di cocaina sniffata o fumata. Il  30% circa degli adolescenti ritiene che i danni delle droghe non siano così gravi”.

Durante la serata ha poi preso la parola anche un magistrato da sempre in prima linea su questo fronte, ovvero il sostituto procuratore generale Maria Cristina Rizzo, che è stata a lungo procuratore minorile di Lecce. “La vera sfida è fare prevenzione e impegnarsi in progetti di recupero di chi delinque. Le forze dell’ordine e la magistratura hanno i loro compiti specifici, ma tutti devono fare la propria parte. Credo profondamente nella prevenzione - ha detto il magistrato - e spesso purtroppo i magistrati si fanno carico anche di funzioni sociali, culturali ed educative. I genitori spesso non sanno fare i genitori, e oggi più che mai sono necessari percorsi per il rafforzamento delle capacità genitoriali. La vera missione è fare prevenzione”.

Tra gli interventi dal pubblico anche quello di Davide Tommasi, che ha curato la diretta streaming, che ha ricordato l’impegno di tanti testimoni di legalità, come don Antonio Coluccia, prete antidroga che vive da tempo sotto scorta per la sua scelta di campo contro lo spaccio. “Per quello che mi riguarda - ha sottolineato Tommasi - continuerò a utilizzare RadioOk e le piattaforme social per una missione di informazione e sensibilizzazione, affinchè i giovani si allontanino dall’orrore della droga scegliendo invece percorsi di impegno, di vita e di felicità”.

Tra i danni causati dalle sostanze stupefacenti ci sono anche quelli che si ripercuotono a livello psichico e cerebrale. Su questo fronte, ha risposto alle domande del cronista, in merito alla fascinazione dello sballo che alletta i più giovani, la psicologa clinica e psicodiagnosta giuridico-peritale, Francesca Pesole. Cosa spinge i giovani a cadere nella trappola della droga e cosa si può fare sul fronte della prevenzione? “Prima ancora che prevenire - ha spiegato la psicologa - è fondamentale promuovere lo sviluppo dei ragazzi partendo da un attaccamento sicuro da parte dei genitori e da un clima familiare affettivo stabile affinchè il giovane possa sviluppare un’immagine di sé positiva e costruttiva. Da qui bisogna partire”.

Ha raccontato poi la sua esperienza sul campo il luogotenente dei carabinieri in quiescienza, Matteo De Luca, che ha parlato delle cause che hanno determinato l’intervento dello Stato sul codice penale e sul codice della strada, spiegando poi la distinzione su uso modico e personale delle sostanze stupefacenti. “Oggi pur non indossando più la divisa la missione sociale continua soprattutto per aiutare i giovani in difficoltà, che hanno smarrito la strada del futuro, ai quali dobbiamo fare di tutto affinchè abbiano una seconda possibilità”, ha detto De Luca.

Dal pubblico è poi intervenuto il presidente della Pro Loco, Antonio Saponaro, auspicando che lo Stato si decida “a mettere al bando anche le sigarette” e sul contrasto allo spaccio di stupefacenti ha invocato la “certezza della pena”.

L’evento si è concluso con l’estrazione di beneficienza di un manufatto realizzato dall’artista Tiberio Belliggiano che è stato vinto da Federico Costantini, un bimbo di 10 anni di Veglie. Tutte le donazioni effettuate nel corso della serata saranno devolute per le attività di volontariato dell’associazione A-Mared, a partire dall’azione di informazione e sensibilizzazione dei giovani sul rischio delle droghe.

 

 

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