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Perdersi tra i vicoli del centro storico di Lecce, non significa solo godere delle glorie barocche che ne hanno fatto di questa città il suo tratto distintivo, ma anche incontrare eccellenze contemporanee che vale la pena ammirare.

 

 

 

Presso la galleria Arca di Via Palmieri, infatti, si è tenuta dal 6 al 15 novembre la mostra di Leonardo Viola, definito dai cultori della materia artistica come il “poeta del colore”.

Effettivamente, l’artista, pugliese di nascita ma di adozione bergamasca, non poteva essere soprannominato diversamente, dato che basta perdersi tra le pennellate di colore che evocano l’eco delle onde del mare e il soffio del dolce vento che scuote i verdi prati delle campagne che egli rappresenta.

E come tralasciare i profili urbani e la scultura Il Cigno, composizioni lignee, che sembrano dialogare, all’interno della galleria con la solennità dei paesaggi sopracitati?

Ecco, potremmo così riassumere brevemente, in poche parole, l’esposizione di Leonardo Viola: un discorso tra la sacralità della natura e la profanità dell’uomo che s’incontrano e scontrano nella bellezza pura e semplice dell’essere.

 

 

 

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