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La seconda lezione della Scuola diocesana di formazione socio-politica promossa dall'Azione cattolica di Lecce e dall'Ufficio di pastorale per i problemi sociali e il lavoro di Lecce è stata tenuta da Michele Carducci, professore di Diritto costituzionale comparato e Diritto climatico, presso l’Università del Salento.

 

 

Tama dell'incontro "L’ascesa globale dei nazional-populisti: dalla Gran Bretagna agli Stati Uniti, all’Europa orientale sino all’Italia”. È stato in sostanza approfondito il fenomeno del nazional-populismo nel mondo.

Durante la sua relazione Carducci ha voluto sottolineare il significato di populismo che nasce da uno sminuimento del concetto romano di populus. Esso è mutato nel corso dei secoli fino alla personificazione del potere in Francia negli anni ottanta del Novecento.

“Oggi, il populismo non tollera la complessità della democrazia parlamentare. È un fenomeno che cerca di dare vita a delle strutture istituzionali semplificate.

Ma se si perde la complessità, si perde di conseguenza anche lo spazio di confronto democratico. E di conseguenza "una democrazia ristretta è peggio di una dittatura".

A conclusione della sua relazione ha evidenziato che se il populismo ha preso il sopravvento lo si deve in particolar modo ai cinque declini che hanno cambiato il novecento: quello della democrazia, della giustizia, della crescita, del benessere materiale e del discorso pubblico.

L'obiettivo per abbandonare questo clima di superficialità è tornare ad una democrazia partecipata.

Dopo la relazione del professore si è tenuto un ampio dibattito alimentato dall'interesse e dalla sana curiosità dei partecipanti.

Il prossimo appuntamento sarà venerdì 6 marzo con Paolo Segatti, docente di sociologia politica presso l'Università statale di Milano e collaboratore della rivista “Il Regno”.

 

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