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Al via da domani 21 febbraio e fino al 3 aprile a Lecce alle 18, presso il Monastero degli Olivetani, la seconda edizione della scuola di formazione politica, promossa dall’arcidiocesi, per una politica educata, gentile nei linguaggi e nei modi, rispettosa della persona e insieme competente.

L’uomo è un animale politico, la celebre affermazione di Aristotele, condivisa da Sant’Agostino, sottolinea la tendenza innata nell’uomo ad unirsi con i propri simili in comunità ed operarsi per garantirne il benessere comune. Un’idea che percorre tutto il pensiero occidentale ed implica la partecipazione alla vita politica con attenzione, responsabilità, rispetto dell’altro e dialogo costruttivo. Esattamente ciò che la politica ai nostri giorni sembra troppo spesso dimenticare, anche e soprattutto da parte di chi occupa posizioni istituzionali in rappresentanza del popolo.

Rispondere a questa esigenza di “educazione” è la scommessa della Scuola di formazione politica, giunta alla seconda edizione, dall’emblematico titolo “La politica educata. L’Europa, i confini, i nazional-populismi, il mezzogiorno” con l’obiettivo di “Far crescere nei credenti laici la consapevolezza che dire la fede è dire la partecipazione responsabile alla città dell’uomo - afferma Luigi Lochi coordinatore della scuola - contro ogni tentazione di integralismo e di ricerca di una presenza occupante nella politica.

A promuoverla l’arcidiocesi di Lecce, sotto la guida di mons. Michele Seccia, con il patrocinio dell’Azione Cattolica Italiana, la Caritas diocesana, l’Università del Salento, l’Ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro e Portalecce come media partner che dedicherà una sezione dove poter trovare tutti i materiali.

Gli incontri avranno luogo di venerdì, alle 18, a Lecce presso il monastero degli Olivetani, in viale San Nicola e se nella prima edizione la scuola ha considerato le specifiche modalità dell’impegno politico dei cattolici, la seconda vuole approfondire temi e questioni oggi particolarmente sentiti.

Si parte domani discutendo del significato del concetto di confine, in un mondo caratterizzato, spesso drammaticamente, dall’emigrazione, con Dario Fabbri giornalista e consigliere scientifico di “Limes”, rivista geopolitica di Roma; si procede il 28 febbraio ad analizzare l’ascesa dei nazional-populisti e la conseguente crisi dell’ideale europeo con Michele Carducci, docente di Diritto presso Unisalento e il 6 marzo con il populismo e la crisi della  democrazia di Paolo Segatti, sociologo dell’ Università di Milano. Ancora il populismo associato con l’ossessione identitaria al centro dell’intervento, il 16 marzo, di Marida Nicolaci, biblista, docente della Pontificia Università teologica della Sicilia, per passare il 27 marzo con Paolo Pombeni, professore emerito dell’Università di Bologna, Pierluigi Castagnetti, presidente dell’Associazione “I Popolari” e Marco Bentivogli, segretario generale della Fim-Cisl, a considerare il tema dei cristiani democratici e le nuove forme di politica.

Infine venerdì 3 aprile la conclusione del corso con Emanuele Felice, economista e storico dell’economia dell’Università di Chieti-Pescara, che indicherà una nuova possibile declinazione della “questione meridionale”.

Sullo sfondo l’invito rivolto a Firenze nel 2015 ai cristiani da Papa Francesco a liberarsi da ogni sovrastruttura che ha trasformato la fede in ideologia e riscoprirne l’essenziale, il kerigma dell’apertura verso il prossimo e del dialogo costruttivo e progettuale “non da soli, tra cattolici, ma insieme a tutti coloro che hanno buona volontà…”.

“La vera sfida oggi, per i cattolici - osserva Lochi - non è quella dioccupare uno spazio” ma “promuovere processi innovativi che tengano conto dei bisogni e dei sentimenti delle persone”.

Una “politica educata” fa perciò sua l’esortazione del Papa “Dovunque voi siate non costruite mai muri né frontiere, ma piazze e ospedali da campo.”

 

Per info:3400582082; 3271619925.  Mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

5rrrlocandina politica educata

 

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