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In occasione della Giornata diocesana che nella Chiesa di Lecce si celebra ogni anno l’8 dicembre in concomitanza con la solennità dell’Immacolata, pubblichiamo il testo integrale del Messaggio che l’arcivescovo Michele Seccia rivolge a tutta la comunità diocesana.

 

 

 

In una sua opera il poeta Mario Luzi, contemplando come nell’edificazione di una cattedrale entri in gioco l’opera di molti ed in essa si intrecci la vita e la preghiera di tante generazioni, afferma “in questa officina si fabbricano ali per il volo”.

Nella giornata del Seminario che, come da tradizione nella nostra Chiesa locale, si celebra l’8 dicembre, abbiamo l’occasione di vedere in questa istituzione educativa una officina nella quale, attraverso l’intrecciarsi della paziente opera formativa di tanti, si è invitati a maturare scelte significative per volare alto nella propria vita. In tale prospettiva, il seminario diocesano è il “cuore” della diocesi da cui si irradia l’entusiasmo nel servire il Signore. Allo stesso tempo, esso è “segno” della premura di tutta la diocesi nella promozione e nella diffusione del Vangelo della vocazione e di una cultura vocazionale che alimenti i percorsi di vita di tutti. La comunità attuale è piccola, ma il clima familiare che si respira e l’amore al Signore e alla Chiesa diocesana è veramente grande.

Questa giornata è, pertanto, la sempre nuova occasione per tutta la Chiesa di Lecce per porsi domande di senso, senza dare nulla per scontato, contemplando l’opera di Dio che semina la sua Parola nel cuore di molti giovani e che fa crescere, aiutando a scoprire il suo progetto d’amore.

Desidero, dunque, che in ogni parrocchia e comunità si ravvivi la dimensione vocazionale di ogni vita e, come segno di partecipazione dei fedeli a questa giornata, propongo (GUARDA L’INFOGRAFICA) che al termine della santa messa, dinanzi a un’immagine mariana, venga rivolta una speciale preghiera per le vocazioni. La Vergine Maria è infatti il perfetto modello di risposta alla chiamata di Dio e di perseveranza nell’accoglienza della vocazione. Sarà dunque molto bello recitare la preghiera dei semplici, cioè l’Ave Maria e rileggerla in chiave vocazionale. Ricordo infatti che questa splendida preghiera inizia ricalcando il saluto dell’Arcangelo Gabriele al momento dell’annunciazione (mistero di vera e propria chiamata di Dio!), prosegue con le parole di Santa Elisabetta che riceve la visita della Madre di Dio e proclama l’imminente germoglio del “frutto benedetto, Gesù” (mistero di testimonianza e fruttuosità della chiamata!).

In questo modo, ci viene ricordato che come un frutto causò il primo peccato, così ora un frutto sarà causa della nostra salvezza. I Padri latini avevano persino riletto in quell’Ave, il capovolgimento storico e lessicale del peccato di Eva, non soltanto perché Ave al contrario si legge Eva, ma soprattutto perché Maria, con la sua accoglienza della voce di Dio, risana e capovolge la disubbidienza di Eva. Di fronte a questa prima parte dell’Ave, la Chiesa risponde invocando la Madre di Dio, chiedendone l’intercessione, sicura che da ora fino al momento della morte la Madre prega per noi, suoi figli, e ci porge nuovamente il Salvatore. Così tutti noi siamo chiamati a rispondere alla chiamata di Dio che, a ogni ora, cerca la nostra collaborazione e ci invita a lavorare nella sua scelta vigna.

Chiedo pertanto a ognuno di voi di ascoltare la voce di Dio e di pregare in particolare per le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata, perché la messe è molta, ma gli operai sono pochi.   

Alla preghiera si aggiunga il cordiale accompagnamento dei nostri giovani.

Accompagnare è la parola-chiave che ci ha rammentato Papa Francesco: accompagnare i giovani, le famiglie e ogni donna e uomo all’incontro con Dio, senza sostituirsi ad essi, ma promuovendo la loro libertà e capacità di discernimento, donando tempo all’ascolto e alla condivisione, rendendo sinodale il proprio vissuto, perché diventi testimonianza di fede.

Guardando a Maria che con il suo “Sì” è modello e prototipo di ogni autentico discepolato, questa ricorrenza saprà tenere desta in noi l’attenzione alla nostra personale vocazione e chiedere al Signore che accenda in tanti, in un tempo contrassegnato da “passioni tristi”, il fuoco dell’attenzione al prossimo e della comunione.

 

Forum Famiglie Puglia