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“L’agnello immolato ha riconciliato noi peccatori con il Padre. Ecco la speranza della Pasqua”.

 

 

 

Nel suo videomessaggio (GUARDA) per la Pasqua, mons. Michele Seccia, arcivescovo di Lecce, ricorda come con “la riconciliazione diventiamo nuove creature”.

I simboli pasquali come la benedizione dell’acqua battesimale e l’accensione del cero “che viene acclamato come simbolo del risorto” possano “brillare nei vostri cuori e nelle vostre famiglie” soprattutto quelle che “si sentono ancora provate per avere sperimentato la sofferenza della pandemia, addirittura la persona la perdita di una persona cara. Gli apostoli hanno riconosciuto Gesù quando mostrò loro le mani e il costato: questa è la Pasqua di questo anno”. “Mani e costato sono trafitte - aggiunge l’arcivescovo -. Quante famiglie sono trafitte dal dolore, ma per tutte la resurrezione di Cristo è garanzia di speranza senza la quale la nostra fede e anche la nostra celebrazione dell’eucarestia sarebbero vane. La speranza dona certezza alla fede”.

 

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