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La "fase 2" della situazione di pandemia sta per partire, avviando la società verso una progressiva conclusione dell’emergenza.

 

 

Dopo la forte e dura esperienza dello smart-working, con tante sofferenze, lutti e severi sacrifici socioeconomici, sta giungendo il tempo per riprogettare il futuro con le scelte fondamentali che coinvolgeranno i singoli, la società, il mondo...

Si tratta di non disperdere un costoso e importante bagaglio di esperienze con rinnovate ed articolate responsabilità individuali e comunitarie, per progettare il futuro.

Già Papa Francesco ha rilevato la necessità di superare il rischio di una Chiesa “viralizzata”, lontana e separata “dalla familiarità del popolo di Dio”…

In ambito civile, le diverse componenti politiche e sociali, speriamo in modo armonico, credibile ed efficace, ora hanno il doveroso compito di elaborare non solo piani operativi di lavoro ma, sulla base della Carta costituzionale e dei relativi valori, gli obiettivi di vita e i percorsi protesi ad una rinnovata crescita armonica e completa della persona e dell’intera comunità.

Si esce positivamente dall’emergenza se si riscopre in modo chiaro che l’umanità, più consapevole del comune destino, deve cercare davvero il bene di tutti, come sostiene apertamente Francesco, il quale, dopo aver rilevato che c’è la possibilità del rischio “che ci colpisca un virus ancora peggiore, quello dell’egoismo indifferente”, chiede non “pietismo” e “assistenzialismo””, ma “com-passione che viene dal cuore”.

In questo contesto, occorre ricordare e valorizzare particolarmente la straordinaria esperienza di solidarietà testimoniata dalle molteplici forme di fraternità in prima linea o in attività di supporto, a volte proprio ammirevoli ed eroiche. Di personale sanitario, Forze dell’ordine, volontari, benefattori... Di tutti coloro che, molte volte nel nascondimento, sono stati capaci di trasmettere speranza agli “ultimi”, stando loro accanto, preoccupandosi operativamente delle persone più emarginate, aiutando disabili non autosufficienti e anziani soli, distribuendo viveri, assistendo i poveri senza casa ed i migranti, offrendo in vari modi sostegno agli ospedali, donando contributi…

Come la Caritas diocesana e le Caritas parrocchiali, unitamente alle encomiabili associazioni civili e religiose, hanno comprovato in modo stupefacente, davvero generosissimo.

Donandosi in tante situazioni di fragilità e creando una virtuosa rete di assistenza, di fraternità e di sostegno della Speranza. Autentica propagazione della Carità.

Sarà esaltante, allora, riscoprire insieme, in modo ancora più pregnante, il patrimonio di risorse di grande umanità della nostra gente, il valore della vita comune, la gioia della fraternità che ritrova in modo più intenso il valore di profonde e solidali relazioni sociali. E così costruire davvero un mondo migliore.

 

 

Forum Famiglie Puglia