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La notizia rimbalzata sulle pagine dei principali media del Paese, “Chiese sempre più vuote, solo 1 su 5 va a messa in Italia”, merita sicuramente un approfondimento.

 

 

 

Una riflessione più accurata di quella che si può sviluppare nelle poche righe dei commenti sui social media, che sembrano ormai essere diventati il terreno (virtuale, ma affollato) di scontro anche per tanti cattolici, che pure dovrebbero avere ben altre occasioni in cui fare esperienza di incontro e confronto con l’altro.

Verrebbe quasi da pensare che, se quel tempo e quelle energie spese virtualmente a parlare di Chiesa, di fede, di preti, di laici, venissero invece incanalati in una forma di presenza fisica, forse le parrocchie inizierebbero a ripopolarsi…

Naturalmente il tema che la notizia di apertura pone - o, meglio, ripropone, dato che esso riemerge periodicamente, con dati via via più allarmanti - è molto più serio e dovrebbe suscitare una reazione direi emotiva, dal cuore, in tutte quelle persone che, avendo incontrato Cristo nella propria vita, hanno anche compreso che “non si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candeliere, perché faccia luce a tutti coloro che sono in casa.”

In altre parole, occorre evitare il rischio di sentirsi appagati nella propria cerchia ristretta, sempre più ristretta; e fuggire dalla tentazione di accontentarsi di essere una bella minoranza, coesa al proprio interno, ma pur sempre minoranza. Semplicemente perché il vangelo è per tutti. E il primo desiderio di ogni discepolo-missionario deve essere quello di raccontare, di trasmettere la gioia che esso sprigiona a tutte le persone che incontra. In gioco, prima ancora di ogni conseguenza sulla forma organizzativa della Chiesa cattolica per come noi la conosciamo, c’è la missione stessa della Chiesa, pellegrina nel mondo.

A questa reazione emotiva dovrebbe però poi seguire un continuo, non sporadico, lavoro di intelligenza ecclesiale e pastorale, che investa la gerarchia e i fedeli, e che parta da un’attenta lettura della realtà della propria Chiesa locale. Un primo passo potrebbe essere quello di provare a mettere a confronto - passi la semplificazione - le “parrocchie vuote” e le “parrocchie piene”, che ancora esistono. Queste ultime sono le parrocchie nelle quali le proposte spirituali, formative, ricreative intercettano i bisogni e le esigenze delle persone, probabilmente perché partono dal loro ascolto e non sono calate dall’alto; sono parrocchie nelle quali è sempre possibile incontrare un pastore o un educatore disposti a spendere del tempo per costruire legami fraterni; sono parrocchie nelle quali il protagonismo dei laici, anche nelle sue forme associate, viene accompagnato dal pastore alla luce del magistero, incoraggiato e non guardato con timore. D’altra parte, invece, come ha scritto proprio su questi temi Massimo Borghesi su L’Osservatore Romano, “le chiese sono vuote quando i pastori invece di essere tali sono burocrati, funzionari, impiegati.”

Lo stesso ragionamento vale, evidentemente, per il laicato. Dal rischio della sua clericalizzazione Papa Francesco non si stanca di mettere tutti in guardia. Peraltro, le chiese potrebbero anche essere piene, ma svuotate di senso, laddove pastori e laici promuovano se stessi e non il vangelo, oppure si lascino andare a stranezze e bizzarrie (puntualmente filmate e riproposte sui social) in nome di una male interpretata necessità di essere vicini alle persone, finendo così per svilire la propria funzione pastorale e/o educativa.

La notizia sulle chiese vuote dovrebbe, quindi, smuoverci. Dovrebbe farci “alzare e andare in fretta” verso ogni realtà che ci circonda, come hanno fatto - seguendo l’esempio di Maria proprio in questo passo del Vangelo - i quasi due milioni di giovani della Gmg di Lisbona, tra i quali 65mila italiani e 130 dalle parrocchie della nostra diocesi di Lecce. Perché, per citare ancora Borghesi, “là dove il pastore (aggiungo: laddove ogni cristiano) è un uomo di Dio che si fa tutto a tutti, lì le chiese tornano miracolosamente piene”.

*Presidente diocesano Azione cattolica Lecce

 

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