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Si è conclusa domenica scorsa, con una bellissima festa in famiglia tenutasi nell’auditorium intitolato a Giovanni Paolo II, la Visita Pastorale dell’arcivescovo Michele Seccia alle comunità parrocchiali di San Nicola e Mater Domini in Squinzano.

 

 

È stato veramente l’incontro del padre con i suoi figli, perché l’arcivescovo ha il dono di una paternità benevola, capace di ascolto, di tenerezza, di sguardo profondo e di compassione. Il suo passaggio è stato una carezza di Dio per tanti provati dalle difficoltà della vita, dalla malattia, dai lutti, dai disagi economici, e la sua parola di speranza ha rinvigorito le forze dando coraggio nella lotta.

È difficile raccontare in poche righe tutti gli incontri, le strette di mano, le parole di incoraggiamento rivolte ai bambini, agli ammalati, agli anziani, alle associazioni, al personale scolastico…  Da tutti il pastore è stato accolto con gioia e fiducia, e a tutti ha lasciato una parola di conforto e un messaggio di speranza; è entrato nel vivo dei problemi delle attività commerciali condividendone le preoccupazioni, ha dialogato con le realtà associative, con i giovani e con i genitori sottolineando l’importanza della famiglia per una sana crescita dei figli.

La sua capacità di ascolto attento e partecipe si è manifestata in particolare durante l’assemblea parrocchiale, rispondendo alle tante domande poste dai fedeli e dagli operatori pastorali delle due parrocchie su problemi scottanti della Chiesa e della società.

Molto intenso è stato anche il dialogo con gli amministratori locali, in un clima di amicizia e cordialità, e la benedizione di Piazza Sant’Anna da poco riqualificata, uno dei luoghi più antichi della città a testimonianza di come il passato deve continuare a vivere nel presente.

Anche la visita al santuario mariano diocesano dedicato alla Madonna Annunziata e del Garofano è stato un momento importante per rafforzare il legame tra il passato e il presente, e rinnovare l’affidamento speciale di Squinzano alla Madre di Dio.

La benedizione della “Tavolata dei santi” in occasione della festa di San Giuseppe con relativa rappresentazione teatrale, la visita al Monastero delle Suore Oblate Benedettine di Santa Scolastica  e il canto del vespro nell’antica Abbazia di Cerrate sono stati altri momenti suggestivi e di intensa spiritualità.

L’arcivescovo, infine, ha salutato le due comunità parrocchiali incoraggiando a non perdere mai la speranza e, nei momenti più duri della vita, ricordarsi che le ferite dell’anima e del corpo si possono trasformare in feritoie che lasciano passare nuova luce se le viviamo in unione con Gesù.

 Al termine il parroco don Alessandro Scevola, grato per quanto ricevuto, ha consegnato a mons. Seccia una “clessidra”, simbolo del tempo che egli ha dedicato alla comunità tutta e alle singole persone, con l’auspicio che i semi di fede e di speranza seminati in questi giorni possano aprire un tempo nuovo per la città di Squinzano, a vantaggio nostro e delle future generazioni.

 

 

 

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