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Continua a San Cesario di Lecce la Visita Pastorale dell’arcivescovo Michele Seccia. Dopo aver trascorso l’ultimo fine settimana nella parrocchia matrice, da oggi è accolto nella parrocchia di Sant’Antonio di PadovaDon Egidio Buttazzo, parroco dal 2019, ha avuto modo in questi quattro anni di conoscere bene la realtà della sua comunità parrocchiale ed ha accettato di rispondere alle domande di Portalecce.

 

 

 

 

Don Egidio, qual è situazione sociale e pastorale della parrocchia?

 

La comunità di Sant’Antonio da Padova in San Cesario di Lecce, viene edificata con l’erezione della chiesa parrocchiale nel 1971, e nello stesso anno mons. Minerva celebrò la dedicazione di questo luogo sacro e dell’altare, il 10 ottobre 1971. Tante famiglie che vivevano nel territorio, dato che si stava estendendo verso la parte Sud del paese, ha manifestato la richiesta di avere un luogo di culto e di luoghi annessi per i percorsi formativi, con la costruzione delle sale parrocchiali e della canonica. Con gaudio e tripudio si è celebrato un Anno Antoniano per il 50esimo anniversario dalla dedicazione della chiesa parrocchiale, un anno, da ottobre 2021 con l’apertura della Porta Santa sino a ottobre 2022, segno storico è stata l’accoglienza per una settimana, nell’aprile 2022, delle reliquie del santo cui è intitolata la chiesa, provenienti da Padova.

 

 

Quali le fragilità e quali i punti di forza della parrocchia negli ambiti della liturgia, catechesi e carità?

 

Operano diversi gruppi, associazioni e movimenti per la formazione pastorale-liturgica, catechetica e caritativa, con incontri settimanali, le celebrazioni feriali, domenicali e festive, con percorsi parrocchiali d’iniziazione cristiana, itinerari diocesani e cura di famiglie fragili attraverso l’opera della Caritas. La comunità ha un orizzonte missionario nella collaborazione con gli istituti religiosi, le Suore Salesiane dei Sacri Cuori fondate da San Filippo Smaldone, i Padri Comboniani della Fraternità di Cavallino, e una reciproca collaborazione con la comunità di Sant’Antonio a Fulgenzio in Lecce. Le dinamiche di fragilità nelle relazioni si riscontrano con alcune famiglie che sono sul territorio solo per una collocazione lavorativa e che provengono da altre città limitrofe, per un proficuo ascolto le attività parrocchiali riescono difficilmente a raggiungere tali nuclei familiari, però si percepisce qualche miglioramento nell’approccio ai sacramenti. Un dialogo con la realtà parrocchiale di Santa Maria delle Grazie si vive in modo discontinuo per tradizioni e specifiche abitudini. Tanti operatori, nello svolgimento si adoperano per superare tali difficoltà.

 

 

Quali attese e prospettive a breve e lungo termine dopo la visita pastorale?

 

Per questa Visita Pastorale dell’arcivescovo Michele Seccia, accogliamo nella preghiera e, con uno stile di sereno ascolto, già sperimentato nella primavera di quest’anno quando abbiamo avuto il calendario definitivo, in quanto si percepiva la bellezza che tante famiglie, ammalati, giovani, potessero incontrare il pastore della diocesi, successore degli Apostoli e, poter condividere tanti passi insieme. Questo provoca corresponsabilità operosa fra clero, consacrati, laici e istituzioni civili. La parrocchia si prospetta di essere costruttrice di sinodalità, missionaria e, per questi prossimi anni, sempre più esprimere il volto di Cristo amante della vita.

 

 

 

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