0
0
0
s2sdefault

Si è conclusa con la piantumazione dell’olivo, la vista pastorale dell’arcivescovo Michele Seccia alla comunità ecclesiale di Acquarica.

 

 

Tre giorni nei quali il presule, come il pastore buono, si è accostato a tutti per un dialogo, uno scambio di battute, un saluto cordiale.

Nella premura pastorale dell’arcivescovo, non è mancato l’incontro con gli ammalati e i fragili che, come dice il pastore sono il volto sofferente e orante della Chiesa di Cristo. L’incontro cordiale con il parroco don Valentin Diac e con i suoi collaboratori ha restituito l’immagine di una comunità in ricerca e che si mette in discussione, le varie associazioni presenti sul territorio sono il valore aggiunto che arricchiscono e impreziosiscono con il loro contributo, la piccola frazione di Vernole. L’arcivescovo ha incontrato anche i bambini impegnati nel percorso di iniziazione cristiana, incoraggiandoli a sentire Gesù come compagno di viaggio, come colui che rende veramente felici.

Nella celebrazione conclusiva, l’arcivescovo ha affidato a tutti le tre parole chiave che aiutano nel cammino cristiano e parrocchiale: comunione, gioia e speranza. Comunione, dice l’arcivescovo, come carta di identità del cristiano, come dono di Dio nel sacramento ma anche come atteggiamento interiore; gioia, non quella frivola e passeggera, ma una gioia che si fa corresponsabilità e carità; speranza, come virtù teologale e come scelta che il cristiano fa a non lasciarsi sopraffare il cuore dall’attivismo sterile che impoverisce il cammino dietro al Signore. Come queste tre consegne l’arcivescovo ha benedetto tutta la comunità, invitando alla preghiera vicendevole, ribadendo l’importanza del camminare insieme, come strada maestra per incarnare ciò che Gesù propone nel vangelo.

 

Photogallery di Maria Antonietta Mangé

 

 

Forum Famiglie Puglia