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Domani la Chiesa di Lecce ricorda il giorno della nascita al cielo del Venerabile Servo di Dio don Ugo De Blasi: era il 6 febbraio 1982, 41 anni fa.

 

 

 

Tra i ricordi lasciati da don Ugo e gelosamente conservati da chi lo ha conosciuto e amato, la registrazione di una bellissima omelia che il 31 ottobre 1971 il nostro Venerabile tenne in cattedrale, in occasione del XXV anniversario dell'ordinazione sacerdotale di don Sandro Rotino (GUARDA).

Domani 6 febbraio, proprio nel giorno dell’anniversario della sua morte, alle 12, l’omelia, con la sua viva voce, verrà trasmessa in filodiffusione in Piazza Duomo. Chi vorrà potrà recarsi in piazza e ascoltare la profondità del suo pensiero e della sua ricca spiritualità sacerdotale.

Nella circostanza, don Ugo, ricordando il ministero di don Sandro, descriveva la missione del sacerdote, soprattutto in relazione alla pastorale giovanile. Don Ugo definiva necessario comprendere e condividere le ansie e le gioie dei ragazzi e delle ragazze del suo tempo e lodava la missione di quei sacerdoti che, come don Sandro, andavano allo stadio, si recavano al cinema e diffondevano l'annuncio del Vangelo attraverso i nuovi mezzi di comunicazione sociale.

Le sue riflessioni rivelano così le aperture e gli orizzonti nuovi verso cui don Ugo non era né chiuso, né avverso, a patto però che essi fossero vissuti con spirito cristiano, apostolico e missionario.

Nella seconda parte dell'omelia, don Ugo si  soffermava sui tratti salienti del ministero sacerdotale, facendo riferimento all'ampio spazio che il presbitero è chiamato a riservare alla preghiera, necessaria per vivere intensamente la propria relazione con Dio e per comprendere profondamente le esigenze degli uomini.

Infatti, è dall'orazione che scaturisce la predicazione autentica e fruttifera della Parola di Dio. Questa Parola non può essere né deformata, ''né depauperata". Su questo don Ugo era fermo e determinato a tal punto da asserire che: "di fronte alla Parola di Dio gli spiriti continuano a dividersi e si dividono anche oggi. Tuttavia, il favore popolare non è la norma decisiva nell'evangelizzazione''.

È allora interessante riascoltare questa omelia di don Ugo, per accoglierne l'insegnamento, comprenderne la spiritualità che lo animava e percepirne la disarmante attualità.

 

 

 

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